Ancorché per fragilità si commettano molte mancanze non bisogna spaventarsene, ma detestando da una parte l’offesa fata a Dio, nutrire dall’altra una certa allegra e gioconda umiltà. Che ci faccia vedere e conoscere non diletto le nostre miserie.
Durante la giornata, in mezzo alle occupazioni, più spesso che potete, considerate se i vostri affetti s’ingolfino un po’ troppo nelle cose terrene e se, almeno con una mano, vi teniate stretta al Signore: che se vi trovaste imbarazzata oltre il dovere, procurate di sedare e porre in quiete l’anima vostra.
S. Francesco di Sales, Lett. Spirit.
Il 22 maggio 1622 S. Francesco di Sales ricevette un Breve Apostolico di Gregorio XV, in data del 28 aprile precedente, col quale gli veniva ingiunto di portarsi a Pinerolo in Piemonte, per presiedere il Capitolo generale dei Fogliensi. Il Santo era allora sofferente e molto occupato. I suoi parenti ed amici gli mostrano gran dispiacere di vederlo accettare questa penosa commissione, in un paese dove i calori sono estremi nell’estate, e cercarono di persuaderlo a farsi sostituire da suo fratello Monsignor Vescovo di Calcedonia. Non volle mai aderire a questo consiglio e disse: “Ah! bisogna obbedire: non essendo stato segno di morire per la fede fra gli eretici, né per la carità tra li appestati, mi stimerei molto gratificato da Dio se morissi nel obbedienza e per l’obbedienza. Parlando poi con Madama di Sales – Maddalena de Rouère Saint-Sévérin – sua cognata e penitente, che piangeva per la risoluzione da lui presa di fare questo viaggio, incrociò le mani sul petto e le disse queste testuali parole: “Sento qui, mia cara sorella, qualche cosa che mi avverte di non dover vivere lungamente; perciò bisogna affrettarsi a fare il bene. Ora, io non saprei far nulla di meglio che obbedire.