Pensate un poco in questo giorno all’ardore della Madonna quando l’Angelo le disse che lo Spirito Santo sopravverrebbe in Lei; quali furono la sua umiltà, la sua devozione, la sua confidenza e il suo coraggio?… Nel medesimo istante, in cui intese che Dio le dava il suo Cuore, cioè, il suo Figliolo, Ella si donò reciprocamente a Dio e la sua sant’anima si liquefece in carità, potendo dire, con la Sacra Sposa: L’anima mia si è tutta disciolta e liquefatta, quando il mio Diletto mi ha parlato.
Quanto a noi, riceviamo una grazia simile nella Comunione, perché non un Angelo, ma lo stesso Gesù Cristo ci assicura che in essa lo Spirito Santo scende in noi e la virtù celeste ci copre con la sua ombra, e il Figlio di Dio viene realmente in noi e, per modo di dire, nasce in noi e vi è concepito. Oh! Che soavità, che dolcezza! Può veramente l’anima ripetere allora, con la Madonna: Ecco la serva del Signore, stami fatto secondo la sua parola.
S. Francesco di Sales, Direttorio spirit. Art. 12.
Il 25 marzo 1599, trovandosi tuttora a Roma, S. Francesco di Sales ebbe la sorte di comunicarsi dalle mani di S. S. Clemente VIII. Ricevette in quella Comunione grazie così segnalate dal Signore, che ne volle serbato il ricordo, e in un biglietto scritto di sua mano si legge quanto segue: “Il giorno dell’Annunciazione, avendo ricevuto la santa Comunione dalle mani del Sommo Pontefice, l’anima mia fu molto consolata internamente e Dio mi gratificò di grandi lumi sul mistero dell’Incarnazione, facendomi conoscere, in maniera inesplicabile, come volontariamente il Verbo prese carne, per la potenza del Padre e l’operazione dello Spirito Santo, nel castissimo seno di Maria, onde abitare fra noi, appena fosse uomo come noi. E quest’Uomo-Dio mi accordò inoltre una cognizione alta e saporosa circa la transustanziazione e il suo ingresso nell’anima mia; come ancora sul ministero dei Pastori della Chiesa.”