Volete conoscere se avete fatto una buona orazione? Vedete se avete il cuore pieno di dolci e ca­ritatevoli affetti verso il prossimo, e se vi sentite di­sposto a soccorrerlo in tutte le necessità e sopportarlo amorosamente in tutte le occasioni; perchè l’orazione che ci gonfia e ci fa presumere di esser qualche cosa più degli altri, che ci porta a disprezzare il prossimo, come imperfetto, e ce lo fa correggere dei suoi difetti con arroganza e senza compassione, non è buona ora­zione e non è fatta in carità, sincerità e verità.

S. Francesco di Sales, Serm. famil. 

Il giorno 8 novembre 1622 fu impiegato da S. Francesco di Sales nel ricevere le visite e i saluti dei suoi figliuoli ed amici. Da perfetto imitatore di Nostro Signor Gesù Cristo, ricordando che sul fine della sua vita il Signore non parlava più ai suoi Di­scepoli se non di passione e di morte, egli pure disse francamente ai suoi che se ne andava per non più tornare. I Canonici della Cattedrale vennero in corpo a salutarlo e ricevere la sua bene­dizione. Egli li abbracciò tutti, l’uno dopo l’altro, con paterna dilezione, chiamandoli teneramente fratelli e figliuoli e dicendo loro esser quello l’ultimo addio. Venuto in particolare a domandare la sua benedizione il signor Pietro Cristain, pievano della Chiesa di Thones, il Santo, che gli era amicissimo, disse: “Me ne vado alla morte, signor Pievano, ma grazie a Dio, non m’importa di mo­rire nel mio paese o altrove.” Piangendo amaramente il pio ecclesiastico gli disse che lo trovava abbastanza di buona cera, onde sperava rivederlo fra tre mesi, ma il gran Vescovo rispose: “Si, signor Pievano, vivo o morto, fra tre mesi mi rivedrete.” Fu una seconda profezia, poichè il suo sacro corpo, tre mesi dopo, fu riportato da Lione ad Annecy. Il Padre Anselmo Marchand, Conventuale, grande amico del nostro Santo, essendo andato a congedarsi da lui, confidentemente gli domandò che pensasse di quel viaggio, e il pio Prelato rispose: “Credo, Padre mio, che mi costerà la vita, ma non importa, bi­sogna essere obbediente fino alla morte della croce.”