Le anime che sono in Purgatorio vi sono senza dubbio per i peccati commessi, ma detestati, e santamente detestati; quanto però all’abbiezione e alla pena che patiscono nel vedersi trattenute in quel luogo e per un tempo private del felicissimo godimento del Paradiso, le sopportano con amore, ripetendo devotamente il cantico della divina Giustizia: Voi siete giusto, Signore, e il vostro giudizio è retto. Con pazienza aspettiamo noi pure il nostro avanzamento; invece d’inquietarci per aver fatto così poco per il passato procuriamo, con diligenza, di far meglio per l’avvenire, onde alla nostra morte non sia troppo ritardato il nostro ingresso in Cielo.
S. Francesco di Sales, Teot. Parte 2, Lib. 3, Cap. 7
S. Francesco di Sales aveva assai a cuore la devozione alle anime del Purgatorio, e diceva di esservisi molto affezionato nel 1594 e 95, al principio cioè della sua missione nello Chablais. Allora, passando qualche volta la notte fra i ruderi delle chiese demolite dagli eretici, vi sentiva grida e gemiti da far pietà ed anche urli spaventosi; ma Dio gli faceva discernere quando era il demonio che voleva spaventarlo e quando erano le povere anime abbandonate, i di cui corpi si trovavano sepolti sotto quelle macerie. Il 2 novembre 1607 il beato Vescovo si portò a Sales per consolare la sua signora madre e gli altri di famiglia della morte di Madamigella Giovanna di Sales, sua sorella minore, mancata ai vivi in Borgogna, presso la Baronessa di Chantal. In questa circostanza tenne un discorso al popolo per animarlo allo zelo e alla devozione verso le anime del Purgatorio, ed inculcò assai una pratica da lui insegnata in seguito alla Santa Madre di Chantal, cioè che l’anima devota deve ogni giorno, con sante aspirazioni, visitare le tre Chiese di Gesù Cristo: la trionfante in Cielo, la militante in terra e la penante nel Purgatorio.