Se abbiamo buoni documenti, o buoni desi­deri, ma poche forze per metterli in pratica, dobbiamo presentarli a Dio con ferma speranza che ci aiuterà ad eseguirli; perché, se metteremo tutta la nostra confi­denza nella Divina Bontà, il Signore non mancherà mai di darci quello di cui avremo bisogno, per perseverare nel suo servizio e arrivare alla perfezione.

S. Francesco di Sales,  Serm. famil.

Il 12 ottobre 1598 S. Francesco di Sales ottenne dal Duca di Savoia lettere patenti in favore dei convertiti dello Chablais, con le quali si ordinava ai suoi ufficiali che, per i benefici eccle­siastici posseduti dai Cavalieri dei SS. Maurizio e Lazzaro, non fosse più lecito, neppure indirettamente, di affittarne le tenute, o confidarne le esazioni se non a persone professanti la fede cattolica, apostolica, romana; si proibiva inoltre a tutti, di qual­sivoglia condizione, sotto pena di mille lire d’ammenda, di mo­lestare in qualunque modo i cattolici, o i desiderosi della reli­gione romana; e tutti gli appartenenti alla pretesa religione riformata venivano dichiarati inabili agli uffici e cariche pubbliche, nonostante qualunque patente precedentemente ottenuta, che dovevasi ritenere, di pieno diritto, annullata e cassata. Questa giusta sentenza del religiosissimo Principe fu mandata in ese­cuzione con magnanimo zelo da Francesco, che ne ebbe in cambio un aumento incredibile di odio da parte degli eretici; ma la sua fermezza e la sua vigilanza in così delicato affare non si può dire quanto contribuissero all’avanzamento della fede cattolica e alla distruzione dell’eresia in quelle regioni.