Assiso sul Cuore del Salvatore, come nel suo trono reale, l’amor divino guarda dall’apertura del Costato trafitto tutti i cuori degli uomini; poichè, essendo il Divin Cuore il Re di tutti i cuori, ha sempre gli occhi fissi sopra il nostro cuore. E come quelli che guardano da un cancello vedono e non sono visti, così il divino amore del Sacro Cuore, o meglio il Cuore del divino amore vede sempre chiaramente i nostri cuori e li guarda con occhio di speciale dilezione, mentre da noi non è visto, ma solamente intravisto; perchè, se lo vedessimo svelatamente, morremmo d’amore per Lui, come Egli, quand’era mortale, morì d’amore per noi.

San Francesco di Sales, Teot. P. I, Lib. 5, Cap. 2.

Il 25 settembre 1603 San Francesco di Sales passò tutta la giornata al Monastero di Six, per stabilirvi alcuni regolamenti e sagge riforme, e disse che Dio gli aveva dato il cuore dei Religiosi. Dopo a piedi, con grande fatica, visitò i villaggi dipendenti dall’Abbazia, per istruire e consolare quella povera gente. Quei montagnoli mostrarono al Vescovo i danni avuti nei due anni precedenti, quando la frana delle montagne circostanti aveva coperto di grossi sassi e molta sabbia i loro prati ed altre terre, lasciandoli per assai tempo senza speranza di poterli coltivare, visto l’immane lavaro che occorreva a liberarli. Poiché nulla sfuggiva alla benefica attenzione e alla carità del santo Pastore, scrisse subito un Memoriale di tutte queste cose, per presentarlo al Principe e far esentare dai tributi quella misera gente.