Non dobbiamo mai stancarci di far buone risoluzioni, sebbene conosciamo che non saremo per mantenerle; che se fossimo proprio sicuri che all’occa­sione ci sarebbe assolutamente impossibile ridurle in pra­tica, bisognerebbe allora tener più fermo di quando ci sentissimo abbastanza coraggio per riuscire, dicendo al Signore: è vero, Signore, non ho forza per fare e soffrire la tal cosa, ma ne godo, poiché la vostra forza opererà in me. Con tale appoggio andiamo avanti per affrontare la battaglia, e saremo vincitori.

S. Francesco di Sales, Tratt. famil.

Si era ricavato tanto frutto dalla devozione delle Quarantore nel villaggio d’Annemasse, che S. Francesco di Sales, padre sempre provvido per il bene dei suoi figli, desiderò che pure a To­non si ricevessero le stesse grazie, e procurò le Quarantore anche per questa città. Il pio Vescovo de Granier vi si recò di nuovo personalmente, e tutto l’immane lavoro dei preparativi fu fatto dal nostro santo Apostolo, da suo cugino Luigi di Sales e dai fervorosi Padri Cappuccini. Se ne fece l’apertura in giorno di domenica, il 20 settembre 1598, predicando il nostro Santo ad un numero ster­minato di persone. Si diede poi con tale ardore alle confessioni e all’istruzione dei neofiti, che un testimone oculare potè deporre nei processi esser sembrato a tutti impossibile di aver egli so­stenuto tante fatiche, senza un soccorso soprannaturale di Dio! Eppure in tutta quella calca di lavoro il santo Missionario non fu visto mai imbarazzato, né mai lo si udì lamentarsi della fatica, o della stagione poco favorevole; invece, con gran pos­sesso di sé, in continua tranquillità di spirito, si mostrò sempre pronto a tender la mano e aprire al prossimo le viscere della sua carità; e questo così dignitosamente, da far pensare che non dovesse attendere ad altro, ma solo a sodisfare coloro coì quali in quel momento trattava, passando successivamente dagli uni agli altri, con la medesima dolce soavità.