Un cuore che voglia amare Dio deve procu­rare di produrre le sue opere con grande fervore, onde aumentare in sé la carità; tuttavia se avverrà che spesso debba compiere cose di minor valore non perderà per questo la ricompensa, perchè Dio le gradirà lo stesso, il suo amore per Iddio aumenterà. Il Signore non ama un’anima, senza darle un aumento di carità, poiché il nostro amore verso di Lui è proprio e particolare effetto del suo amore verso di noi.

Francesco di Sales, Teot. P. 1, Lib. 2, Cap. 2.

Il 13 settembre 1594  S. Francesco di Sales e il cugino Luigi fecero una confessione generale con una rivista straordinaria dell’anima loro, “affine – dicevano essi – di presentarsi, con la maggiore umiltà e purità possibile, a combattere l’orgoglio e la sensualità degli eretici.” Il Signor di Boisy non volle più neanche vederli, tanto rimaneva fermo nella sua avversione alla missione apostolica del figlio, dalla quale, come si è detto, aveva fatto il possibile e l’impossibile per distorlo. Verso sera il Santo fece i suoi addii alla sua cara mamma, la quale, sebbene straziata nell’anima versasse molte lagrime al pensiero dei pericoli che avrebbe corso il figlio diletto, con eroismo cri­stiano fece generosamente il sacrificio che Dio le domandava, senza dire al figlio neppure una parola per dissuaderlo dalla grande intrapresa! Dopo questo Francesco e il cugino si ritira­rono nella Cappella del Castello, dove passarono in preghiera buona parte della notte.