Cento volte al giorno riflettiamo all’amorosa volontà che Dio ha di salvarci e, quasi immergendo dentro di essa la volontà nostra, devotamente gridiamo: Oh! bontà! oh! dolcezza infinita! Mio Dio, quanto è amabile la vostra Volontà, quanto sono desiderabili i vostri favori! Signore, ci avete creati per l’eterna vita, e il vostro sacro petto pieno d’incomparabile amore abbonda di latte di misericordia, per perdonare ai peccatori e perfezionare i giusti. Perchè dunque non uniamo la nostra volontà alla vostra, per ricevere il latte delle benedizioni eterne?
S. Francesco di Sales, Teot. Parte 2, lib. 2, cap. 4
Il 6 settembre 1597 S. Francesco di Sales dispose tutte le cose necessarie per la prima celebrazione delle Quarantore in Annemasse: come i Padri della primitiva Chiesa, che adottarono il canto dei Salmi e degli Inni per consolazione dei fedeli, il nostro santo missionario fece comporre dai suoi due fratelli di sangue e di affetto – Luigi di Sales e Antonio Favre – parecchie canzonette e poesie devote in lingua volgare, perchè il popolo potesse cantarle. Passò la giornata nel preparare, con la penitenza e con pie esortazioni, i suoi figli spirituali alla processione che l’indomani doveva portarsi da Tonone ad Annemasse, dove aveva lasciato i Padri Cappuccini ed altri sacerdoti, che prepararono l’occorrente per la Festa, con pietà e zelo. Questi preparativi avevano luogo quasi alle porte di Ginevra; perciò di tanto in tanto gli eretici insospettiti facevano uscire truppe di soldati, che, a tamburo battente, venivano a spiare quanto si faceva. Nessuno però dei cattolici se ne metteva in pena, invece erano tutti molto contenti di affaticarsi per la gloria di Dio.