Il glorioso S. Agostino, parlando dell’amore effettivo, dice una parola che dovremmo scolpirci in fondo al cuore: “Mio Dio – egli dice – se l’uomo non amasse che Voi, e amasse Voi in tutte le cose e tutte le cose in Voi, come sarebbe felice!” Oh! glo­rioso Santo, volete che l’uomo non ami altri che Dio? Ma non dev’egli amare anche il prossimo, amico e nemico? Si, ma in Dio e per Iddio, anzi questo è amore degno di un vero cristiano, e senza di esso l’uomo non arriverà mai alla perfezione e nemmeno all’eterna sal­vezza. Amiamo dunque Dio con tutto il nostro cuore, ma insieme amiamo il nostro prossimo; perchè questi due amori vanno sempre uniti, e mai si trova l’uno senza l’altro.

S. Francesco di Sales, Serm. famil.

S. Francesco di Sales il 28 agosto 1567, ottavo giorno dalla nascita, fu solennemente battezzato nella Chiesa parrocchiale di Thorens, avendo a padrino il signor Francesco de la Fléchère, Priore di Sillingy, e a madrina la baronessa di Monthoux, Bo­naventura de Chivron, sua ava materna. Sul sacro fonte gli furono imposti i nomi di Francesco-Bonaventura, sebbene poi ve­nisse chiamato solamente Francesco. Per il battesimo di quel caro figliuolo si ebbe gran festa al Castello di Sales e fu anche gior­nata di grande carità, poiché, dall’alba a tarda sera, si distribuì alla porta del Castello una copiosa elemosina. Il nostro Santo commemorava ogni anno, con molta devo­zione, questo giorno benedetto, rinnovando solennemente le pro­messe del Battesimo: ai suoi figliuoli spirituali consigliava questa devozione, “poichè il giorno del battesimo – egli diceva – è il vero giorno della nostra nascita alla grazia, per la gloria eterna.” Provava anche un gaudio speciale al pensiero d’essere stato fatto figlio di Dio nella festa di S. Agostino, perché molto amava questo grande Dottore e luminare di Santa Chiesa. Quando istituì l’Ordine della Visitazione non esitò di dare alle sue figlie la Regola di questo gran Santo, scrivendo nella prefazione di essa che le Costituzioni dello stesso Istituto, da lui precedentemente composte, per pura ispirazione divina deri­vavano da quella Santa Regola, come ruscello della sua sorgente; e prescrisse alle religiose di solennizzare la festa di questo Santo come le maggiori dell’anno, facendola precedere dal digiuno.