La SS. Vergine nel salire al Cielo vi portò tanto oro di carità, tanti profumi di devozione e di virtù e tante pietre preziose di pazienza e di sofferenza, da potersi dire che mai nessun altro tanto presentasse al Signore; perché, in materia di opere buone, nessuno al mondo cominciò così presto a praticarle, né le continuò con diligenza maggiore di quello che fece la Madonna. Noi cominciamo assai tardi a praticare le buone opere; se ne facciamo qualcuna, spesso la perdiamo dopo col peccato, ed anche quando perseveriamo nel praticarle non ne facciamo mai grande raccolta; perdiamo molto tempo, e restando le nostre forze indebolite dal peccato, anche dopo la penitenza, la nostra raccolta non può essere abbondante.
S. Francesco di Sales, Serm. Spirit.
San Francesco di Sales digiunava con grande austerità la vigilia della gloriosa Assunzione della Vergine, e diceva che il digiuno, la predicazione, la fatica, l’orazione e il servire il prossimo sono cose molto gradite alla gran Madre di Dio; ma specialmente la pietà, la carità e l’umiltà debbono essere le tre corde maestre con le quali il nostro Ave potrà infallibilmente salire fino a Lei, per ferirla di santa dilezione.
Il 14 agosto 1606 il nostro santo Vescovo visitò con devozione straordinaria la chiesa di S. Giovanni Battista a Daux e fu precisamente in questo giorno che compose e scrisse di sua mano il metodo per recitare il Rosario, poiché trovò in quella parrocchia tante anime buone, molto affezionate alla gran Madre di Dio, ma troppo poco istruite nei Misteri della sua santa vita. Corresse di questo paternamente il Curato del luogo, il quale custodì poi nella sua parrocchia, come preziosa reliquia, lo scritto del suo santo Pastore, che dice così: “Prenderete in mano la corona dalla parte della croce, che bacerete dopo esservi con essa segnato e vi metterete alla presenza di Dio, dicendo il Credo. Sul primo grano grosso invocherete Dio, pregandolo di gradire l’ossequio che volete rendergli ed assistervi con la sua grazia per ben disimpegnarvene. Sui tre primi piccoli grani implorerete l’intercessione della Madonna, salutandola, al primo, come la più cara Figlia di Dio Padre, al secondo, come degnissima Madre del Figlio di Dio e al terzo, come Sposa diletta dello Spirito Santo. In ogni decade vi fermerete a pensare ad un mistero del Rosario, secondo l’agio che ne avrete, ricordandovi di questo mistero particolarmente nel pronunziare, con grande riverenza interna ed esterna, i SS. Nomi di Gesù e di Maria. Se poi sentirete altro affetto, come di dolore per i peccati commessi, o di proposito per emendarvene, potrete fermarvici durante tutto il Rosario, il meglio che vi sarà possibile, richiamandolo specialmente alla memoria nel pronunziare i Santi Nomi di Gesù e di Maria. Sul grosso grano, che trovasi in fine dell’ultima decade, ringrazierete Dio della grazia che vi ha fatto permettendovi di recitare il Rosario, e ai tre piccoli grani che seguono saluterete la SS. Vergine Maria, supplicandola al primo, d’offrire il vostro intelletto all’Eterno Padre, onde possiate sempre considerare le sue divine misericordie; al secondo, di offrire la vostra memoria all’Eterno Figlio, per aver sempre presente il ricordo della sua passione e morte; al terzo, di offrire la vostra volontà allo Spirito Santo, affinché sia sempre infiammata del suo santo amore. Al grosso grano che chiude la corona, pregherete la Divina Maestà di gradire il vostro ossequio, a gloria sua e per bene della Chiesa, nel grembo della quale Le domanderete di conservare voi e di ricondurre tutti quelli che se ne sono allontanati. Finalmente pregherete Dio per tutti, e finirete come avete cominciato con la professione di fede, recitando il Credo e facendovi il segno della santa Croce. Porterete la corona alla cintura, o altrove ostensibilmente come un sacro distintivo, col quale protestate di voler servire Dio e la sua SS. Madre e vivere da vero figlio della santa Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana.”