Portate spesso il vostro sguardo fino al Cielo e vedrete che la presente vita non è altro che il passaggio alla vita eterna; se la nostra abitudine e i nostri sensi, assuefatti a vedere e stimare il mondo e la vita mondana, ci fanno sentire un pò troppo quello che ad essi si oppone, emendiamo quest’errore al lume della fede, che ci fa stimare assai felici coloro che in pochi giorni hanno terminato il loro viaggio.

S. Francesco di Sales, Lett. spirit.

Il 10 agosto 1594 S. Francesco di Sales fu pregato dal Cu­rato d’Annecy le Vieux di predicare nella sua parrocchia per la festa titolare. Vi si recò il giovane Prevosto per celebrarvi an­che la Messa e gli uffici liturgici. Il popolo della città d’Annecy, essendosene accorto, lo seguì tanto numeroso da far parere quel villaggio una popolosa città; e il santo predicatore trovò modo di occupare tutto quel popolo con la predica, coi Catechismi, con la processione e benedizione del SS. Sacramento, senza la­sciargli agio di divertirsi nelle danze, nei giocchi e pubblici ritrovi, come ordinariamente avviene nelle feste dei villaggi. Lo stesso giorno, nel 1603, il nostro buon Pastore corse a Belley-en-Bougey per incontrarvi il Duca di Bellegarde, Gover­natore di quei luoghi, e trattare con lui in ordine al ristabili­mento del culto cattolico. La Duchessa di Bellegarde, il Barone di Lux, il Presidente Jannin e le altre distinte personalità che accompagnavano il Duca, avevano grandissima voglia di sentir predicare il nostro Vescovo. Il Santo accondiscese, tenendo un sermone sulle fiamme di cui differentemente ardono i Santi e i peccatori. Dopo, il Duca di Bellegarde gli disse aver egli fatto una predica improvvisata come mai si era intesa. Francesco, con molto fervore e modestia, rispose: “Quelli del nostro me­stiere, Monsignore, per poco che amino Dio, sono sempre pronti a parlare del suo amore e non occorre molta preparazione per questo.” Quasi tutta quella bella assemblea si confessò dal Servo di Dio e desiderò ricevere la santa Comunione dalle sue mani. Un signore di Belley pregò anche il nostro Santo di tenergli a battesimo un figliuolo, ed egli se ne disimpegnò con tanta dolce e santa dignità, da completare con quest’atto la conver­sione di due giovani ugonotti, del seguito del Duca, già illu­minati dall’ardente suo discorso.