Quanto è bella la faccia di Gesù trasfigurato sul monte Tabor, e quanto bene star con Lui nel monte della gloria! Là dobbiamo collocare i nostri de­sideri e i nostri affetti, non in questa terra di miserie, dove si trovano solo vane bellezze e belle vanità! Per grazia del Salvatore, siamo però alla salita del Tabor, perché abbiamo stabili e ferme risoluzioni di molto amare e servire la divina Bontà; ma bisogna farci animo con una santa speranza e ascendere senza stancarci fino alla celeste visione di Dio: allontaniamoci, perciò, a poco a poco dagli affetti bassi e terreni, aspirando alla celeste felicità che ci attende.

S. Francesco di Sales, Lett. spirit.

In questo giorno, 6 agosto 1605, il nostro santo Prelato pubblicò con grandissimo fervore il Giubileo straordinario ac­cordato per l’Assunzione al Pontificato di Paolo V, e si dette ogni premura perché il suo popolo si prevalesse bene di questo tesoro aperto in seno alla Chiesa. Lo stesso giorno dello stesso anno, per una contesa insorta fra gli eretici ginevrini, il Santo mandò loro una lettera di sfida invitandoli ad una pubblica disputa, da tenersi nel giorno e nel luogo da essi assegnato, fosse anche nel centro di Ginevra. Da parte sua, vi s’impegnò per iscritto, e diceva che se, senza ina­sprirsi, si consultassero scambievolmente e all’amichevole le diverse Costituzioni, non si avrebbe tanta pena a mettersi d’ac­cordo; ma perché si mettevano tanto rispetto umano, proprio in­teresse e vanità in questi affari puramente spirituali, si finiva sempre per guastare ogni cosa!