In questo giorno di S. Pietro in Vincoli piaccia al nostro Angelo Custode di percuoterci il fianco e sve­gliarci, dandoci un’amorosa attenzione alla presenza di Dio e liberandoci da tutti i vincoli dell’amor proprio, per consacrarci al divino Amore. Quanto fu fortunato S. Pietro allorché, con vezzo amoroso, il Signore gli domandò più volte: “Pietro mi ami tu?” Non perchè Egli ne dubitasse, ma per il gran piacere che prova nel sentirsi dire, ripetere e protestare che lo amiamo. Bisogna dunque amare o morire, perchè chi non ama resta nella morte.

S. Francesco di Sales, Lett. Spirit.

La festa di S. Pietro in Vincoli era di particolare devozione per S. Francesco di Sales, come la più solenne della Cattedrale di Ginevra. Spesso predicava in questo giorno e, nel 1607, scrisse alla Santa Madre di Chantal che non si dispensava mai di pre­siederne l’ufficiatura solenne. Soleva pure dire che le catene di S. Pietro, dalle quali s’intitolava la sua Cattedrale, incatenavano il suo cuore quando considerava come la Provvidenza aveva permesso che la sua Diocesi divenisse sede dell’eresia di Cal­vino, che tante anime aveva incatenate nelle corde dell’iniquità. Nel 1603, per la prima volta in questo giorno, il Santo ufficiò come Vescovo, e suo fratello Luigi di Sales, sorprendendolo all’inginocchiatoio tutto coperto di lacrime volle saperne la causa: “Ahimè! – disse – vedo la mia Chiesa di Ginevra fra le corde e le catene dell’eresia e del peccato e non vi sono Angeli per far cadere queste manette ed aprire le porte… invece un miserabile peccatore, vostro fratello, è preposto alla guardia di questa Chiesa!”