Con dolcezza, pace e soavità fate i vostri piccoli sforzi per meglio servire la Bontà Divina, che vi ha tanto obbligata coi suoi benefici e con le sue attrattive; ma non vi spaventate delle difficoltà che si frapporranno; perché quale bene, quale cosa preziosa può mai ottenersi senza pena e senza fatica?… Da parte nostra, è solo necessario rimanere fermi nella risoluzione presa di arrivare alla perfezione del santo amore, per fare che questo amore sia perfetto; mentre non lo sarebbe, se non si aspirasse a tanto.
S. Francesco di Sales, Lett. spirit.
In ogni occasione è stata sempre ammirabile l’indifferenza dell’anima angelica del nostro Santo. A lui era sempre caro e si teneva sempre disposto a ricevere ugualmente il dolce e l’amaro, il riposo e la fatica, la vita e la morte; di modo che non avrebbe saputo scegliere l’una o l’altra di queste cose, se non quando la volontà di Dio si fosse manifestata, perché allora l’avrebbe abbracciata immediatamente. Or tutto questo accadeva in lui dolcemente, senza replica, ripugnanza, o contraddizione della parte inferiore del suo spirito; senza si, senza no, senza forse, senza ma! Come le acque di Siloé che, al dire della Sacra Scrittura, scorrevano con moto tanto impercettibile, da esser quasi impossibile notarne il flusso e riflusso; così la conformità del nostro Santo col beneplacito divino si verificava in lui con tanta dolcezza e soavità, da non potervi discernere il più piccolo moto contrario. E come nel suo interno poteva esservi ribellione, o contrarietà alcuna, mentre il suo appetito ragionevole era come annichilito, perduto, assorbito, inabissato e, diciamolo pure, convertito nella più pura Volontà di Dio? Oh! Tutto in quell’anima viveva in profonda pace, poiché egli non aveva più volontà, ma lasciava che Dio volesse in lui e per lui.