Siate diligente nel disbrigo degli affari a voi commessi, ma se è possibile, non vi affannate troppo, cioè non li trattate con ansietà ed ardore, perché questo turba il giudizio e la ragione ed impedisce anche di far bene le cose. Quando il Signore riprese Santa Marta le disse: “Marta, Marta, tu ti affanni e turbi per molte cose.” Vedete, se fosse stata semplicemente diligente non si sarebbe turbata; ma perchè si affannava e affrettava, si turbava e di questo la riprese il Signore. Mai cosa fatta con impeto e fretta fu ben fatta, onde fa doppio sbrigare tutto con calma e soavità.
S. Francesco di Sales Filotea, Parte 3, Cap. 10.
Non si saprebbe abbastanza pensare quanta fosse la devozione di S. Francesco di Sales verso la gloriosa Santa Marta, albergatrice di Cristo Signor Nostro. Concepiva amabilissime idee sui capitoli del Vangelo che trattano di questa Santa, e una volta scrisse alla Madre di Chantal che il giorno di Santa Marta (29 luglio) si era trovato in ispirito nella casa di questa fervorosa serva del Salvatore, “la quale io vedeva – egli dice – molto ingenuamente affaccendata nel preparare il bisognevole per il Signore, ma un pò gelosa, a parer mio, del contento che sua sorella provava ai piedi di Lui. Sapete come avrei voluto accomodare le cose…? Avrei voluto che la cara nostra Patrona Santa Marta avesse rimpiazzato sua sorella ai piedi di Gesù, e sua sorella fossa andata a preparare la cena; in questo modo, da buone sorelle, avrebbero diviso fra loro il riposo e la fatica: penso che il Signore avrebbe approvata questa combinazione; e mi pare che santa Marta avesse torto nel voler lasciare il signore proprio solo, mentre Egli non era venuto al mondo per vivere solitario, ma per stare con i figli degli uomini.” Come altrove si è detto, il santo Vescovo aveva avuto anche l’idea di dare alla religiose del suo istituto il titolo di Figlie di santa Marta, perché le destinava al servizio dei poveri; ma non essendosi questo attuato diceva talvolta graziosamente che Santa Marta, sempre attiva, fatta una profonda riverenza alla Madonna, da buona e rispettosa ancella, le aveva ceduto il titolo di Madre delle figlie della Visitazione.