Quando vediamo il prossimo, creato ad im­magine e similitudine di Dio, non dovremmo dirci a vicenda: Vedete e considerate questa creatura come somiglia al Creatore?… e, considerandola, non dovremmo versar lacrime d’amore su di essa?… Dovremmo darle mille e mille benedizioni, e questo puramente per amor di Dio, a cui essa appartiene, dal quale, nel quale, per quale è, e al quale somiglia in modo particolare.

S. Francesco di Sales, Teotimo, P. 2, lib. 4, Cap, 11.

Il 21 luglio 1615 S. Francesco di Sales scriveva alla Santa Madre di Chantal, allora occupata nella fondazione del mona­stero della Visitazione a Lione: «Vi dirò un pensiero che mi colpi ultimamente nella mia ora del mattino, che abitualmente riservo per la povera anima mia?… Il mio punto era la domanda dell’Orazione domenicale : Sia santificato il nome tuo! Mio Dio!  – dissi fra me – chi mi darà la gioia di vedere un giorno il S. Nome di Gesù impresso profondamente nel cuore di colei, che lo porta impresso nel suo petto? Ricordai allora i palazzi di Parigi, sulla facciata dei quali è scritto il nome dei Principi a cui appartengono, e mi rallegrai nel pensare che l’albergo del vostro cuore è di Gesù Cristo. Possa Egli abitarvi in eterno.