Vorrei che aveste abbattuto e ucciso il dra­gone infernale sotto i piedi come Santa Margherita, e stringeste fortemente la Croce al vostro petto, confer­mando con atti positivi le vostre buone risoluzioni. Non vi sforzate per abbattere la superbia, ma cercate piut­tosto di assicurarvi nella pratica dell’umiltà, esercitan­dovi in azioni umili, e non dubitate perchè fino a quando terrete la Croce fra le vostre braccia, avrete il nemico sotto i vostri piedi.

S. Francesco di Sales, Lett. spirit.

Il 20 luglio 1595, fedele alla parola data il giorno innanzi al Signor di Sales, Monsignor de Granier spedì espressamente un messaggero con lettere a Francesco, nello Chablais, scongiurandolo di non esporre più la sua vita, poiché tutta la provincia era in apprensione per lui, ed egli stesso ne fremeva più di tutti: lo pregava quindi di comunicargli con verità lo stato della mis­sione in quella contrada.

La risposta del generoso Apostolo venne presentata nel pro­cesso di Canonizzazione da Francesco Favre, cameriere di Mons. de Granier. Eccone la traduzione: “Monsignore, dirò dunque semplicemente a Vostra Signoria Illustrissima che l’ostinazione di questo popolo è tanto grande, da far nuovamente intimare al pubblico il comando di non intervenire alle nostre prediche cat­toliche; di modo che, quando pensiamo che parecchi verrebbero a noi, almeno per curiosità, o per un residuo di gusto verso l’antica credenza, dobbiamo convincerci della loro ostinazione, comune a tutti per le reciproche esortazioni che si fanno fra di loro: si scusano sempre col cattivo trattamento che ricevereb­bero dai Bernesi e dai Ginevrini, che li riterrebbero disertori dalla loro credenza se li vedessero avvicinare a noi senza le ingiurie in bocca e le pietre in mano; onde, nei nostri discorsi non dobbiamo solo cambattere l’eresia, ma ancora, e in primo luogo, l’amore del mondo. I Ministri stessi confessano, e lo as­seriscono pure altre persone, che tireremmo dagli eretici buonis­sime conclusioni per la nostra fede, anche circa l’Augustissimo Mistero dell’Altare, e parecchi verrebbero a noi, se non ne fos­sero ostacolati dal troppo rispetto umano!… Ma con un po’ di pazienza, noi speriamo, Monsignore, di vedere il forte armato che custodisce la casa cacciato fuori da uno più forte di lui, cioè dal Nostro Signor Gesù Cristo.”

Il messaggero del Vescovo se ne ritornò con questa risposta apo­stolica, e il fervoroso Missionario rimase intrepido sulla breccia, malgrado le apprensioni degli amici e la rabbia dei suoi nemici.