Le abiezioni migliori, più proficue per l’anima e più gradite a Dio sono quelle che ci accadono eventualmente, o per le condizioni della nostra vita; perché non le abbiamo scelte noi, ma ricevute come ce le ha mandate Iddio; mentre, a dirla una volta per sempre, la nostra elezione è proprio quella che guasta e annienta quasi tutte le nostre virtù.
S. Francesco di Sales, Filotea, Parte 3, Cap. 6.
Verso questa data, nel 1602, il Papa Clemente VIII firmò le Bolle con cui nominava Monsignor Francesco di Sales Vescovo di Ginevra, dichiarando che lo faceva con gioia, poiché ricordava benissimo la grande soddisfazione ricevuta da lui nel suo esame in pieno Concistoro e il suo zelo apostolico per la conversione delle anime. Il Santo si trovava allora a Parigi per gli affari del clero e il ristabilimento della fede cattolica nel paese di Gez, cosa che a lui era sommamente a cuore. Occupato solo del Padre celeste e della salvezza dei suoi fratelli, non ha dovuto scrivere mai un rigo di sua mano riguardo a queste Bolle, poiché nulla se n’è trovato fra quella infinità di scritture, di memoriali e di progetti, che il suo zelo apostolico gli aveva ispirato dal giorno in cui fu promosso Coadiutore del Vescovo di Ginevra. Le Bolle furono spedite gratuitamente, e il Santo soleva dire di esser Vescovo per opera di Dio e graziosa carità dei suoi amici, e questo pensiero gli rendeva il peso della carica soave e leggero, mentre l’obbligava sempre a rendere a Dio ed al prossimo amor per amore e zelo per zelo.