Se penseremo con apprensione alla morte, questo pensiero ci riuscirà piuttosto dannoso che proficuo. Pen­siamoci si, ma con pace e tranquillità di spirito, confi­dando nella divina Provvidenza, senza affannarci per sapere quando moriremo, in che modo, o in qual luogo, e se saremo assistiti o no. Contiamo sulla bontà di Dio e crediamo che tutto quello che Egli permetterà sarà per nostro maggior bene.

S. Francesco di Sales, Sermon. famil.

Il 5 luglio 1608, tornando dalla Visita alle Parrocchie della Diocesi, San Francesco di Sales fu molto afflitto nel sapere, da una lettera, che il Papa era irritato contro di lui, per un Me­moriale mandato a Roma da un certo religioso animato da zelo indiscreto: dava egli ad intendere a Sua Santità che Francesco di Sales prendeva gusto nel confessare la gente, nel condurre le donnette alla divozione e circondarsi, così, di Filotee;  trascu­rando in tal modo le occasioni di rendere grandi servizi alla Chiesa!…  Il Santo si lamentò di questo fatto solo con Dio, e non ne parlò che a suo fratello Luigi di Sales e al Presidente Favre, ma senza lasciarsi sfuggire neppure una parola d’in­giuria, o di rimprovero verso l’autore di quel Memoriale, che pur gli doveva tante obbligazioni! Scrisse però al Papa con sincerità ed umiltà, facendogli presente la verità delle cose, e poi se ne restò in pace, quantunque – come diceva – non gli fu possibile ricuperare l’ordinaria sua giovialità, se non quando ricevette risposta dal Papa. Il Sommo Pontefice volle, in questa occasione, umiliarsi fino al punto di esprimergli il suo dispia­cere, per essersi lasciato in tal modo ingannare e sorprendere, assicurandolo di essere invece pienamente sodisfatto di lui; che lo stimava come fratello e lo amava come figlio. «Sento bene – disse il Santo, nel leggere questa risposta – che Dio mi rende il gaudio della mia salvezza; non so come potrei vivere, se sapessi il Padre di tutti i fedeli indignato contro di me, poco sodisfatto della mia condotta, o solamente dubbioso della mia fedeltà verso la Santa Sede. Penso che, in questo caso, mi recherei a Roma e non mi leverei dai piedi del Vicario di Cristo, senza averne ottenuto il perdono». E’ strano però come San Francesco di Sales, tanto benefico verso tutti, abbia avuto tante persone disposte a volergli male, calunniandolo frequentemente presso i Pontefici, i Principi e i Re!