E’ cosa molto desiderabile e assai profittevole per le anime nostre di esser visitate dalla B. Vergine: se volete partecipare a queste visite non bisogna doman­dare consolazioni, ma disporsi ad abbracciare ge­nerosamente disprezzi e patimenti: la Madonna visitò S. Elisabetta solo quando questa ebbe sofferto molte mortificazioni e grandi vilipendi per la sua sterilità. E’ impossibile praticare la vita devota senza difficoltà; ma dove è più fatica spesso si trova più virtù; onde, per ricevere la grazia di questa sacra visita, è neces­sario operare in noi una vera trasformazione interna; morire a noi stessi per vivere solo in Dio e per Iddio, ed umiliarci assai, come fece S. Elisabetta.

S. Francesco di Sales. Serm. famil.

Non occorrono molti particolari per dimostrare quanto San Francesco di Sales fosse devoto del Mistero della Visitazione della Madonna, l’Istituto da lui fondato essendone prova pub­blica e permanente. Disse una volta che fra le altre ragioni avute nella scelta di questo Mistero fu quella che, non essendo esso solennemente onorato come gli altri, d’allora in poi lo sarebbe stato almeno nelle chiese del suo Ordine. Predicava il Santo ordinariamente in questa festa e la passò con grande con­ solazione nel 1615, trovandosi a Lione, dove era andato a visi­tare l’Arcivescovo Monsignor Dionisio de Marquemont. Erano appena 5 mesi che la degnissima Madre Fondatrice aveva stabilito in quella popolosa città il 2° Monastero della Visitazione, e parecchie figliuole si trovavano pronte per ricevere l’abito di Novizie. II Santo, pregato da Monsignor de Marquemont, accettò volentieri di essere il predicatore di quella devota cerimonia, mentre il pio Arcivescovo fu il sacrificatore di quelle care peco­relle. E dire che in seguito fu proprio Monsignor de Marque­mont a insistere presso il santo Fondatore, perché la sua Con­ Con­gregazione divenisse Ordine religioso, con voti solenni e per­petua clausura, facendogli cosa rinunziare al primo progetto d’impiegare le sue figliuole nel servizio dei poveri.