La Passione e Morte del Salvatore è il più dolce e forte motivo che possa animare i nostri cuori in questa vita mortale; e veramente le api mistiche fanno il loro miele più eccellente nelle Piaghe di questo Leone della Tribù di Giuda, scorticato, lacerato e messo in pezzi sul monte Calvario. I figli della Croce si glorieranno sempre del loro meraviglioso problema, che il mondo non intende: dalla morte che tutto divora è uscita la vivanda della nostra conservazione, e dalla morte più forte di tutto è uscita la dolcezza del miele del nostro amore. Oh ! Gesù, Salvator mio, quanto è grande la vostra morte, mentre è il sommo frutto del vostro amore !

S. Francesco di Sales.


Nei taccuini di San Francesco di Sales si è trovato che il 5 giugno 1602 Madame Acarie, divenuta poi la beata Maria dell’ Incarnazione, si era confessata da lui, gli aveva aperto l’a­nima sua e comunicato il suo grande desiderio di avere le Car­melitane in Francia. Il Santo stimava tutte le opere buone e si legava con santa carità a tutte le anime amanti di Dio e della vita perfetta. Ecco quel che lo spinse a scrivere ai suoi amici di Roma, a parecchi Cardinali e allo stesso Sommo Pontefice, da cui aveva l’onore di essere particolarmente conosciuto, di­mostrando, con umiltà e rispetto, il grande profitto che apporte­rebbero in Francia le Rev.de Madri Carmelitane per l’aumento della pietà, specialmente fra le donne. Al Card. Baronio, suo caro e particolare amico, fece un elogio ammirabile di Madame Acarie e disse che il solo desiderio di questa Serva di Dio equi­valeva alla manifestazione della divina volontà, che prendeva le sue delizie in quell’anima santa.