Per compensare la mancanza della meditazione impedita dall’infermità, bisogna che raddoppiate le orazioni, giaculatorie ed offriate tutto a Dio, con grande rassegnazione al suo divin beneplacito: il male che v’impedisce di pregare non deve in modo alcuno allontanarvi da Dio, anzi deve rendervi maggiormente suoi, mediante l’esercizio d’una vera e reale conformità della vostra con la divina volontà. Purchè siamo con Dio, che importa esservi in una maniera o in un’altra? Se cerchiamo solo Dio, non lo troveremo meno nella mortificazione che nell’orazione, e quando Egli ci manda qualche infermità ci deve piacere ugualmente; inoltre le orazioni giaculatorie e gli slanci amorosi dello spirito sono vera e continua orazione, e la tolleranza del male è la più degna offerta che possiamo fare a Colui che ha tanto patito per redimerci.
S. Francesco di Sales.
Il 4 giugno 1607 S. Francesco di Sales, dopo aver ricevuto la confessione della sua cara figlia, la baronessa di Chantal, venuta la seconda volta dalla Borgogna per parlare con l’uomo di Dio, le propose finalmente la fondazione dell’Ordine della Visitazione di S. Maria. Ascoltiamone dalla Santa il racconto:
Mi recai dal beato Prelato – essa dice – con la maggiore indifferenza possibile, senz’altro desiderio che di eseguire fedelmente quello che Iddio mi ordinerebbe per mezzo suo, avendo ferma confidenza che le sue parole sarebbero per me la dichiarazione della divina volontà. Fino alla festa di Pentecoste mi parlò di molte cose, mi fece rendere conto di quel che era avvenuto nell’ anima mia, senza dichiararmi nulla dei suoi progetti, dicendomi soltanto di pregare molto Iddio e di abbandonarmi, senza riserva, nelle sue benedette mani; cosa che io procuravo di fare il meglio possibile. L’indomani della Pentecoste, con volto grave, serio e raccolto, volgendomi la parola, mi disse che aveva stabilito qualche cosa per me. Ed io, cadendo in ginocchio, risposi: “Son risoluta ad obbedirvi in tutto”. – “Ebbene, – disse per provarmi – bisogna entrare dalle Clarisse”. – “Padre mio, sono prontissima”. – “No, non siete abbastanza robusta, bisogna essere suora ospitaliera”. – “Padre, tutto quel che vi piacerà”. – “Non è ancora questo quel che voglio ; bisogna entrare al Carmelo”. – “Padre mio, son pronta ad obbedire in tutto”. – “No – riprese – non è qui, né là, che il Signore vi vuole… vi destina a fondare un Ordine, al quale presiederanno la carità e la dolcezza di Gesù Cristo, nel quale saranno ammesse le deboli e le infermuccie, e che avrà per regola di curare i malati e visitare i poveri”. A questa proposta, sentii subito grande corrispondenza interna, con una dolce soddisfazione, cosa che non avevo sentito prima, e questo mi assicurò della volontà di Dio. II Santo le lasciò ancora tre anni di tempo, per consultarsi con persone di spirito, per pregare e conoscere meglio la volontà di Dio: “Affinché – le disse – né voi, né io seguiamo il proprio modo di vedere, ma solo e fedelmente le divine, mozioni della grazia”.