Bisogna considerare quello che Dio vuole da noi e, avendolo conosciuto, procurare di eseguirlo allegramente, o almeno generosamente; e non solo questo, ma bisogna amare la volontà di Dio e gli obblighi che c’impone, anche se fossero di guardare i porci per tutta la vita e fare le cose più vili ed abbiette del mondo, mentre in qualunque stato Dio ci ponga, per noi dev’essere lo stesso. Questo è il fine della perfezione che tutti dobbiamo prendere di mira, e chi più da vicino lo raggiunge è quello che riporta il premio.
S. Francesco di Sales, Lett. spirit.
Il 20 maggio 1616 venne approvato, con molti elogi, dai dottori delegati il Trattato dell’Amor di Dio, che S. Francesco di Sales aveva composto. Con l’ordinaria sua umiltà, il Santo ne aveva mandato il manoscritto a Lione, perché fosse esaminato, corretto ed approvato, prima di licenziarlo alla stampa. II pregevole lavoro fu da lui confidato al Rev. Michele Favre, suo cappellano e confessore, con la seguente raccomandazione scritta di sua mano: “Mio buon amico, deporrete i miei poveri quaderni ai piedi di Mons. Arcivescovo, se trovasi sul luogo e se ha tempo e voglia d’applicarsi in questa lettura; altrimenti li presenterete al signor Deville, dottore in sacra Teologia, delegato per l’approvazione dei libri; e sul suo consiglio, anche al signor de Meschatain la Fayne, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Lione, e ad altri dottori. Siccome mi conosco assai fallace ed ho poco tempo per rivedere i miei lavori, desidero e supplico, con molta istanza, che siano riveduti con agio e caritatevolmente esaminati dai dotti servi di Dio.”