È giusto e conveniente che gli uomini redenti non vivano per loro stessi, ma solo per Colui che è morto per essi! Un’anima nobile spinge sempre i suoi pensieri ed affetti e tutte le sue pretensioni all’infinita eternità; poiché, essendo eterna, stima indegno di sé tutto ciò che non è eterno, troppo vile ciò che non è infinito; e, sollevandosi al di sopra delle vane delizie e di quant’altro può offrirle questa misera vita, ha gli occhi fissi e fermi sugl’immensi beni della beata eternità.
S. Francesco di Sales, Lett. spirit.
Il 16 maggio 1600, essendo S. Francesco di Sales sempre occupato nelle sue fatiche apostoliche dello Chablais, ricevette da Roma amplissima facoltà di assolvere da parecchi casi delicatissimi e segreti, poiché la Santa Sede contava assai sulla prudenza sua, per tutto quello che fosse necessario alla quiete e tranquillità di coscienza dei nuovi convertiti. Questo non diede al santo apostolo poca occupazione; ma, purché mettesse le anime bene con Dio, egli era contento e non badava mai nè a fatica, nè a disagi. Nel suo grande disinteresse, ricusò allora anche l’Abbazia di Ripailles, che S. A. R. il Duca di Savoia voleva dargli, rappresentando al Principe che sarebbe meglio e più santamente ufficiata e posseduta dai R.R. P.P. Certosini, e per loro la domandò. Venne infatti accordata a quei pii solitari, che la possedettero fino alla Rivoluzione francese.