Non si perde nulla a vivere generosamente, nobilmente, cortesemente e con un cuore leale, uguale e ragionevole verso tutti. Ricordatevi dunque di esami­nare spesso il vostro cuore, per vedere se è tale verso il prossimo, come vorreste che il cuore del prossimo fosse verso di voi.

S. Francesco di Sales, Filotea, Parte 3, cap. 1

 

L’11 maggio 1593 S. Francesco di Sales preparò il suo animo e il suo discorso per l’indomani, giorno in cui doveva prendere personalmente possesso della Prepositura in Annecy. I suoi cari confratelli de Ronys e di Sales avevano fatto per lui la preparazione esterna, presentando al Capitolo di S. Pietro di Ginevra i titoli in ordine alla nobiltà e al dottorato di Francesco. Nessuno era ammesso in quella venerabile assemblea, se non possedesse l’una o l’altra di queste due condizioni, le quali si trovavano unite in alto grado nel nostro Santo, con un’infinità di altre grandi e sante qualità; onde tutto il Capitolo e l’intera città mostrarono il loro contento per questa felice promozione. Più di tutti, il pio Vescovo de Granier ne provò una gioia ine­narrabile, augurando bene anche dalla coincidenza che lo stesso giorno, nel 1579, il suo predecessore, Mons. Giustiniani, aveva a lui ceduta, col permesso del Papa e del Duca di Savoia, la sede vescovile di Ginevra, dopo averle posseduta 12 anni. Nel trasporto del santo suo entusiasmo, il pio Prelato asserì che nell’anniversario di quel giorno Dio gli accordava ancora Fran­cesco, suo gaudio e sua corona, per bastone della sua vecchiaia, onde fosse in seguito suo successore.