Il Nostro Divin Salvatore vi svelga il cuore dal petto, come fece alla devota Santa Caterina, di cui oggi celebriamo la festa, per darvi il suo Divinissimo Cuore, mediante il quale viviate solo per il suo santo amore! Che grande felicità sarebbe la mia se un gior­no, tornando dalla santa Comunione, trovassi il mio povero cuore fuori del petto, e al suo posto il prezioso Cuore del mio Dio! Ma, poiché non dobbiamo deside­rare cose tanto straordinarie, desidero almeno che i nostri poveri cuori non vivano più, d’ora innanzi, che sotto l’ubbidienza e il comando del Cuore di Nostro Signore. Basterà questo per imitare Santa Caterina e saremo dolci, umili, caritatevoli, mentre il Cuore del nostro Salvatore non ha leggi più amabili di quelle della dolcezza, umiltà e carità.

San Francesco di Sales, Lett. spirit.

 

Il 30 aprile 1613 S. Francesco di Sales, tornando da Mi­lano in Savoia, visitò a Novara il sepolcro di S. Bernardo di Menthon, Arcidiacono della chiesa cattedrale di Aosta. Dopo aver celebrato la Messa, fece ai canonici e al popolo un discorso, che chiuse con queste parole: “Non dovete esser sorpresi se ho sentimenti così teneri per questo grande amico di Dio, vero san­t’Alessio delle Alpi, nato nella mia diocesi, una sola lega distante dalla città di mia residenza e da una delle più illustri Case della regione.”

Da Novara il pio Prelato passò a Vercelli, per prostrarsi alla tomba del Beato Amedeo III, duca di Savoia.