Vi lamentate di commettere mille imperfezioni e mancanze, contrarie al desiderio che avete della pu­rezza e perfezione dell’amor di Dio. Vi rispondo che non è possibile abbandonare in tutto noi stessi. Mentre viviamo, bisogna sopportarci, affinché un giorno Dio ci porti in Cielo. Portando noi stessi, non porteremo mai cosa che valga, ma conviene aver pazienza e non cre­dere di poter risanare in un giorno da tanti mali abiti, contratti per la poca diligenza avuta nel conservare la nostra salute spirituale. Iddio talvolta ha risanato in un attimo qualcuno, senza lasciargli traccia delle passate infermità spirituali; ma in altri ha lasciato molte cicatrici della loro conversione, e tutto per maggiore pro­fitto di quelle anime.

Lett. spirit.


Nel 1612, trovandosi la venerabile Fondatrice della Visita­zione abbandonata dai medici e già ridotta in agonia, S. Fran­cesco di Sales le mandò alcune reliquie di S. Carlo Borromeo, ed essa guarì subito, dopo averle ricevute. Il Santo, che aveva particolare devozione al grande Arcivescovo di Milano, s’impe­gnò di recarsi alla sua tomba, per riconoscenza di questa grazia, e accompagnato da alcuni ecclesiastici, pure devotissimi di San Carlo, partì da Annecy il 15 aprile 1613. Forse non si videro mai, pellegrini più devotamente occupati: il silenzio e l’orazione si dividevano le loro giornate; facevano in comune le loro pre­ghiere e il pio Vescovo dava loro, ogni giorno, i punti della me­ditazione, impegnandoli tutti a domandare, per intercessione di S. Carlo, lo zelo a lui necessario per la condotta della sua diocesi. Il 25 aprile arrivarono a Milano: il Santo vi si recava per onorare un altro Santo, ma fu egli stesso ricevuto come un Santo, in quella grande città. Il Cardinale Federico Borromeo, cugino e successore di S. Carlo, accompagnato da Don Giovanni de Mendoza, Governatore di Milano, andò ad incontrarlo e vo­leva ospitarlo nel suo palazzo; ma l’umilissimo Vescovo lo rin­graziò, con grande rispetto, e lo supplicò di lasciarlo da povero pellegrino, per avere più agio di fare le sue devozioni alla tomba del Santo, mentre era questo l’unico scopo che lo condu­ceva in quel paese.