Una delle virtù, delle quali Nostro Signore Gesù Cristo ci fece respirare il delizioso profumo, come di un fiore amabilissimo, nella sua santissima Passione fu la santa indifferenza; virtù eccellente fra tutte, perché è la fermezza della carità, il profumo dell’umiltà, il merito della pazienza e il frutto della perseveranza. Grande è questa virtù e degna di essere praticata dai più cari figli di Dio.
Il 30 marzo 1607 S. Francesco di Sales venne ammesso alla partecipazione delle preghiere e buone opere dell’Ordine dei Certosini dal R. P. Generale Don Bruno d’Haffreingue. Questo buon religioso ne scrisse il diploma in termini che danno abbastanza a vedere quale stima facesse egli stesso dell’alleanza spirituale che contraeva col santo Prelato, il quale, alla sua volta, diceva: “La mia vita di continuo movimento e imbarazzi ha bisogno delle preghiere di quei santi solitari. Con piacere si portava a conferire gli Ordini sacri e a fare il suo Ritiro annuale alla Gran Certosa. Si reputava altamente onorato di contare parecchie case di questo sant’Ordine nella sua Diocesi, e sopratutto di possedervi quelle sacre vergini, che menano sulla terra una vita celeste. Mai passava nei luoghi dove erano i Certosini senza visitarli, dicendo loro che era figlio dell’Ordine ed aveva grande piacere ogni volta che poteva occupare il modesto suo posto fra i suoi confratelli.