Il Salvatore ha istituito l’Augustissimo Sacramento dell’Eucaristia, che realmente contiene la sua Carne e il suo Sangue, affinché chi lo mangia viva in eterno. Chi dunque piglia spesso e con devozione questo cibo divino rinforza talmente la salute e la vita dell’anima, che è quasi impossibile sia avvelenato da qualche malvagio affetto; mentre non può un’anima nutrirsi di questo cibo di vita e vivere negli affetti di morte.
S. Francesco di Sales, Filotea, Parte 2, Cap. 20.
Verso il 20 marzo 1599 S. Francesco di Sales, che si trovava in Roma, ebbe avviso di prepararsi all’esame per la promozione al vescovado, in pubblico Concistoro, alla presenza del Papa Clemente VIII. Intimamente persuaso del proprio nulla, il Santo sparse molte lacrime, in considerazione della dignità che gli si voleva addossare e della quale credevasi in degnissimo. Pregò con molta istanza la Madonna perché, se dovesse essere un cattivo Vescovo, gli ottenesse dal suo Divin Figliolo la grazia di restare muto davanti al Papa.