Sopra quelle parole: Signore, fate bene ai buoni e retti di cuore, vorrei trattenervi alcun poco circa la grandezza di S. Giuseppe, il benedetto Santo, che il nostro cuore ama, perché ha nutrito l’Amore del nostro cuore e il cuore del nostro Amore. Mio Dio, quanto doveva essere buono e retto di cuore questo gran Santo, mentre il Signore gli accordò un beneficio tanto grande, dandogli la Madre e il Figlio! Con questi due esseri Egli poteva destare invidia negli Angeli e sfidare tutto il Cielo a dirgli se possedeva maggior bene di lui… e veramente che cosa havvi fra gli Angeli, da paragonarsi alla Regina degli Angeli, e in Dio, più di Dio stesso?…
San Francesco di Sales, Lett. spirit.
Il giorno di S. Giuseppe, 19 marzo 1614, S. Francesco di Sales mandò di buon mattino questo biglietto alla Santa di Chantal: “Mia cara figlia, eccovi le litanie del glorioso Padre della nostra vita e del nostro Amore; credevo mandarvele scritte di mia mano, ma, come sapete, non sono padrone di me stesso; nondimeno ho preso il tempo necessario per rivederle, correggerle e mettervi gli accenti, onde la nostra figlia di Chatel abbia più facilità di cantarle senza errori. Ma voi, figlia mia, che non potrete cantare le lodi del Santo del nostro cuore, le ruminerete, come la Sacra Sposa… cioè, mentre la vostra bocca è chiusa, il vostro cuore sarà aperto alla meditazione delle grandezze dello Sposo della Regina del mondo, chiamato Padre di Gesù e suo primo adoratore dopo la Divina Madre.”
In qualunque luogo si trovasse il giorno della festa di San Giuseppe, S. Francesco di Sales non mancava mai di predicare al popolo, e il suo spirito e il suo cuore non erano mai sterili su questo soggetto. “Nulla mi rapisce tanto – diceva egli – quanto il titolo di Nutrizio di Gesù Cristo.”