Una volontà rassegnata in quella di Dio non deve avere alcun volere, ma seguire semplicemente la divina Volontà; e come colui che è dentro un naviglio non si muove col proprio moto, ma si lascia solamente portare dal moto del vascello; così il cuore imbarcato nel gusto divino non deve avere altro volere che quello di lasciarsi portare dal volere dì Dio; non dice: Sia fatta la vostra Volontà e non la mia, perché non deve più rinunziare alcuna volontà, ma dice: “Rimetto Signore, la mia volontà nelle vostre mani.”
San Francesco di Sales, Tratt. dell’Amor di Dio.
Il 17 marzo 1614 l’Imperatore Mattia 1° scrisse a San Francesco di Sales con grande dimostrazione di stima, domandandogli l’aiuto delle sue preghiere e, come Principe del Sacro Romano Impero, invitandolo a trovarsi presente alla Dieta di Ratisbona (1° Febbraio 1615) nella quale desiderava prendere opportune misure per discacciare i Turchi dal regno di Ungheria. Gli esprimeva ancora il desiderio che aveva di ricevere da lui istruzioni e consigli per la salvezza dell’anima propria. Il Santo modestamente rispose che avrebbe avuto assai caro di poter aderire all’invito di Sua Maestà, ma lo stato a cui lo avevano ridotto gli eretici non gli lasciava altro mezzo che la preghiera per venirle in aiuto.