Non vi turbate per le aridità che patite, anzi consolatevi con la parte superiore dell’anima vostra, ricordandovi quel che disse il Signore: Beati i poveri di spirito… Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia. Che felicità servire Iddio nel deserto, senza manna e senz’acqua, con la sola consolazione di esser guidati da Lui e patire per Lui.

San Francesco di Sales, Lett. spirit.

 

Il 6 marzo 1615 S. Francesco di Sales si ritirò per qualche giorno in famiglia, avendo saputo che il Duca di Savoia era molto irritato contro di lui e contro i suoi fratelli, in conse­guenza di falsi rapporti dei loro nemici, che pensavano così di perderli nella stima del Principe. Scrisse per questo al presi­dente Favre, nei seguenti termini: “Ho passato alcuni giorni a Sales e quando il santo tempo della Quaresima mi ha richiamato qui, vi ho trovato altri avvisi circa la calunnia apposta ai miei fratelli e a me. Mi riderei di tutto questo, se non sapessi in collera il nostro Sovrano; cosa che mi riesce sensibilissima, a­vendo altra volta provato tutta la dolcezza della sua bontà. Ma… è mai possibile che il nostro Principe abbia aggiustato fede, ancora una volta, ai rapporti fatti, mentre aveva già tro­vato esser tutte imposture? E’ sempre un delitto odiare il pros­simo, ma qui è un delitto l’amarmi; i signori Collaterali, gente irreprensibile, sono stati ripresi con autorità straordinaria solo perché mi amano con l’amore dovuto a quelli della mia qualità. Certo, mio caro fratello, sono orgoglioso d’esser amato da voi, ma Dio sa se voglio che abbiate dispiaceri per amor mio. Verrà giorno che l’amarmi non sarà più occasione di rimprovero per nessuno.”

Tutti vedono oggi l’avveramento di questa profezia. E’ un vantaggio grandissimo di aver amato il nostro Santo ed essere stati amati da lui, e veramente oggi non c’è nessuno che non si possa gloriare di mettersi sotto la sua protezione.