Come gli uccelli hanno il nido sugli alberi, così i nostri cuori debbono scegliersi qualche posto, o sul Monte Calvario, o nelle piaghe di Gesù Cristo, o in altro luogo vicino a Lui, per ritirarsi in ogni occasione, e là sollevarsi e ricrearsi tra gli affari esterni, oppure starvi come in una fortezza per difendersi dalle tentazioni. Felice l’anima che potrà dire con verità al Signore: “Voi siete la mia casa di rifugio, il mio riparo sicuro, il mio tetto contro la pioggia e la mia ombra contro il calore.”
San Francesco di Sales, Filotea, Parte 2, Cap. 12.
Il 27 febbraio 1618, mentre S. Francesco di Sales si preparava a salire in pulpito l’indomani, per cominciare la predicazione del 2° quaresimale davanti al Parlamento di Grenoble, un distinto avvocato, suo amico, l’avverti che alcune persone, gelose della sua riputazione, avevano parlato molto svantaggiosamente di lui, trattandolo da temerario per intraprendere la predicazione di due quaresime successive, in una città distinta come Grenoble : gli eretici intanto se ne rallegravano, sperando che le sue ripetizioni farebbero conoscere la sua ignoranza. Con l’ordinaria sua dolcezza, il sant’uomo rispose: “Gli uni e gli altri hanno quasi ragione e vedo che sono uomini, perché discorrono all’umana. Se volessi predicare me stesso e darmi vanto, potrei temere; ma, per grazia di Dio, non volendo, non cercando e non desiderando che Gesù Cristo e la sua gloria è bene sappiano tutti che il nostro Dio è un fondo inesauribile.”
Quella quaresima fu benedetta da Dio col principio della conversione di parecchi, con l’accrescimento meraviglioso della pietà cristiana nelle anime e con la risoluzione presa dalle principali signore della città di stabilire a Grenoble il 4° monastero dell’Istituto, fondato dal Santo.