E’ cosa molto difficile dar sempre nel segno al quale si mira. Ma è vero pure che tutti dobbiamo pretendere di colpire perfettamente il punto della virtù che desideriamo acquistare. Se questo però non riesce, non bisogna perdersi di coraggio, né turbarsene: ci basti dare più vicino che possiamo al segno, mentre il colpire proprio nel centro è cosa che i Santi medesimi non hanno saputo fare, e solo vi sono riusciti il Signore e la Vergine Santissima.

San Francesco di Sales, Trattenimenti spirit.

 

Il 25 febbraio 1605 S. Francesco di Sales, predicando a La Roche, cominciò ad impiegare il tempo libero che rimaneva dopo il sermone, i giorni di martedì e venerdì, nel visitare i malati della città, consolarli ed insegnare ad essi a trarre buon frutto dalle loro malattie. Fu precisamente in una di queste visite di carità che il santo Prelato s’imbattè in un sordomuto di nome Martino. Questo poveretto aveva buona inclinazione, buona fisio­nomia, e una certa tendenza tanto rispettosa verso il santo Ve­scovo, che quantunque sordo e muto mai mancava ai suoi sermoni. Da nessuno si faceva attenzione alla sua assiduità, ma il santo Prelato se ne accorse e, prendendolo un giorno per mano, lo condusse con sé e ne fece oggetto costante della sua carità e del suo zelo: con pazienza inesplicabile e non senza particola­rissimo soccorso di Dio, per mezzo di segni, riuscì ad aprirgli l’intelletto, di modo che lo rese capace di pregare col cuore, confessarsi e ricevere la Santa Comunione. Fece ancora di più; volle essere egli stesso il confessore di quel povero muto, che ritenne d’allora in poi presso di sé, nella sua casa, e prima della beata sua morte lo raccomandò al suo fratello e succes­sore, Mgr. Giovanni Francesco di Sales, che gli continuò la stessa carità.