Quando sarà, Signore, che la pazienza col prossimo prenderà l’impero dei nostri cuori? E’ questa l’ultima e più eccellente lezione della dottrina dei santi: beato lo spirito che l’apprende! Desideriamo sempre negli altri il sopporto delle nostre miserie, che ci sembrano degne di esser tollerate; mentre quelle del prossimo ci paiono sempre maggiori e intollerabili!
San Francesco di Sales, Lett. spirit.
Il 23 febbraio 1605, predicando S. Francesco di Sales a La Roche, piccola città della sua diocesi, ricevette lettere dal signor des Hayes, governatore di Montargis, il quale da parte di Enrico IV lo pregava di ritornare in Francia, poiché Sua Maestà lo assicurava dei principali benefici del suo Regno ed anche del cappello cardinalizio. Il signor des Hayes gli parlava come amico, cavaliere e cortigiano, facendogli presente la meschinezza del luogo dove allora egli spendeva le sue fatiche. Il Santo mostrò queste lettere al suo miglior confidente, il conte Luigi di Sales, suo fratello, e gli disse: «Sono da ammirarsi i pensieri umani dei nostri amici; per grazia di Dio, non mi tentano affatto, mi trovo dove il Signore mi vuole, poiché la sua mano mi ci ha messo. E’ vero, La Roche è un castelletto, ma è buono per me, che sono un nulla; e se fossi un buon operaio, anche sarebbe abbastanza, mentre ogni giorno posso attaccare direttamente i nemici della Chiesa, trovandomi qui sulla frontiera della loro Babilonia».
In questi sentimenti ringraziò il Re e gli amici della loro buona volontà e restò a coltivare la sua vigna. Graziosamente disse poi in proposito: «Sono nato da 38 anni: circa 30 anni fa, ero qui, in questa piccola città, piccolo scolaro; non è già troppo onore esservi adesso assiso sulla cattedra dei dottori, per insegnare il Regno di Dio?»