L’umiltà che non produce la generosità è falsa. Perché l’umiltà vera, dopo aver detto: io non posso niente, io sono un puro nulla, dà subito luogo alla generosità di spirito, la quale dice: non vi è, né può esservi nulla che io non possa, qualora ponga tutta la mia fiducia in Dio. E appoggiandosi su questa confidenza, intraprende coraggiosamente qualunque cosa comandata.
San Francesco di Sales, Tratten. spirit.
Il 10 febbraio 1619 S. Francesco di Sales benedisse il matrimonio del Principe Vittorio Amedeo di Savoia con Madama Cristina di Francia. In tale occasione tenne un breve discorso alla Principessa sulla coincidenza della benedizione nuziale col giorno della sua nascita (1606) e le disse che Dio, avendo così unito il suo matrimonio alla sua nascita, voleva far vedere che era venuta al mondo per esser sovrana.
Il senatore Favre, primo presidente del Senato di Savoia, il quale, col Santo Vescovo e col signor de Verrue, era stato incaricato di trattare questo matrimonio, lasciò scritto in lode del suo santo amico, che le di lui preghiere avevano fatto tutto in questo affare. Mentre un giorno, che si credeva ogni cosa finita e gli ambasciatori si disponevano a tornare in Savoia, il Santo Prelato, tornando dall’altare, disse loro: “Aspettate, Dio farà tutto.” Fu altresì in questa occasione che parecchi cortigiani e membri del Consiglio reale, parlando del Santo Vescovo, dissero di non sapere qual elogio e qual nome dargli, e il signor de Vendôme, gran Priore di Francia, rispose che bisognava chiamarlo: “Immagine dell’Uomo-Dio.” E alla nuova sposa disse dover essa stimare i monti della Savoia, dove Dio la conduceva, come una conchiglia, nella quale il Signore aveva racchiuso Francesco di Sales, che era la perla più preziosa della Chiesa.