Eccovi oggi alla fine del vecchio anno e domani al principio del nuovo: bisogna benedire Iddio di tante grazie ricevute e supplicarlo di aspergere col Sangue della Circoncisione l’ingresso di questo nuovo anno, affinchè durante esso l’angelo sterminatore non possa accostarsi a noi. Voglia Dio che, mediante questi anni fuggevoli, possiamo felicemente arrivare all’anno permanente della santa eternità! Serviamoci bene perciò di questi momenti transitori, esercitandoci nella dolcezza e nell’umiltà, che il Bambino circonciso c’insegna.

San Francesco di Sales, Lett. spirit.

 

Era santa abitudine di quest’uomo di Dio il passare l’ulti­mo giorno dell’anno con grandissimo raccoglimento interno. Ne fanno prova le sue lettere, dove spesso diceva in questa occa­sione: « Ecco un altro anno che si perde nell’antico niente, dove tutti gli altri si sono finora perduti…» traendone mille devote conseguenze, per portare l’anima al disprezzo della vita pre­sente e al desiderio della santa eternità. Volle che nei monasteri della sua Visitazione si scegliesse questo giorno per il cambia­mento generale delle cariche, delle celle, degli oggetti di uso personale, ecc.: ed ecco la ragione che, in un biglietto scritto di sua mano, ne diede alla Santa Fondatrice, il 31 dicembre 1615: “Si, mia carissima figlia, Madre mia, bisogna amare la Santissima Volontà di Dio nei piccoli e nei grandi incontri: quello che oggi m’impedisce di venirvi a dire la Messa è insieme piccolo e grande. Vi dirò tutto alla prima nostra intervista; intanto fate oggi i vostri piccoli e grandi cambiamenti, con la maggior per­fezione possibile. Dopo averci pensato innanzi a Dio, son venuto nella determinazione che bisogna confermare il nostro Istituto nel fare i suoi cambiamenti in questo giorno in cui Dio fa i suoi col farci passare da un anno all’altro, dandoci così ogni anno una grande lezione sulla nostra instabilità, sul nostro cam­biamento e sulla vicissitudine e distruzione degli anni, che ci portano alla beata eternità”.