Ecco che anche quest’anno s’inabissa nella voragine, dove fino adesso tutti gli altri si sono inabis­sati. 0 quanto è desiderabile l’eternità, di fronte a queste misere e fuggevoli vicissitudini! Lasciamo cor­rere il tempo, col quale a poco, a poco corriamo anche noi, per esser trasformati nella gloria dei figli di Dio. Ma quando considero in che modo ho consumato il tempo di Dio, entro in grande apprensione e timore che Egli non voglia darmi la sua eternità, poichè Dio non la vuol dare se non a coloro che si saranno serviti bene del tempo.

San Francesco di Sales, Lett. spirit.

 

Il 30 dicembre 1622 il sacro Corpo di S. Francesco di Sales fu riverentemente messo in deposito nella chiesa della Visitazione di Santa Maria in Lione, aspettando gli ordini dei suoi eredi per la sua inumazione. Intervenne al funerale un popolo numerosis­simo e si operarono tante guarigioni al solo tocco di quella bara, che la fama di santità del defunto crebbe e si fortificò assai nell’animo dei fedeli: il Superiore dei Cistercensi riformati pro­nunziò il suo panegirico e fu da tutti acclamato, poiché tutti dicevano e consideravano il defunto un altro San Carlo, un Sant’Ireneo, un Sant’Agostino…

Il Cuore del santo defunto fu portato alle Visitandine di Bellecour, che con grande venerazione lo custodirono, prima in un reliquiario d’argento e poi in uno magnifico d’oro, donato dal Re di Francia Luigi XIII, in riconoscenza della guarigione da lui ottenuta al tocco di quella santa reliquia: rimase in Fran­cia fino alla fine del secolo XVIII, quando le Visitandine di Bellecour, obbligate dalla Rivoluzione ad esulare, lo portarono in Italia, ed oggi si venera incorrotto presso il loro monastero nella città di Treviso: la sua lingua, strumento di tante conversioni, si venera pure incorrotta presso il monastero della Visitazione in Avignone: quanto alle pietruzze del fiele, la più grossa fu regalata alla Regina Maria de Medicis, un’altra alla Regina Anna d’Austria, altre due ai Principi di Savoia Carlo Emanuele e Vittorio Amedeo, e le altre a varii Principi e Prelati, e tutti le ricevettero e conservarono, preziosamente incastonate, come il tesoro più caro alla loro pietà.