Immaginatevi vedere S. Giuseppe e la SS. Vergine prossima al parto, che arrivano a Betlemme e cercano alloggio, senza trovar nessuno che voglia rice­verli! Dio mio! come il mondo rifiuta e disprezza quelle celesti e sante persone, ma come volentieri quelle anime elette ricevono e abbracciano una tale abbiezione! Non si vantano, non mettono innanzi la loro qualità, ma con incomparabile dolcezza ricevono semplicemente rifiuti e disprezzi. Misero me! Ogni minima dimenticanza dell’onore che mi è dovuto, o che immagino essermi do­vuto, mi turba, m’inquieta ed eccita la mia arroganza e la mia fierezza: ah! quando avrò la bella virtù del disprezzo di me stesso e della vanità?

San Francesco di Sales, Lett. spirit.

 

Il 23 dicembre 1596, esercitando il suo ufficio di buon pa­store nello Chablais, S. Francesco di Sales diede l’assoluzione a parecchi convertiti e per tre giorni e tre notti rimase senza dormire e quasi senza mangiare, occupato a riparare la chiesa di S. Ippolito a Tonone, che bisognava purificare e riconciliare, poichè i calvinisti l’avevano profanata e posseduta parecchi anni; e solo con travagli incredibili e dopo parecchi viaggi a Torino e al Senato di Savoia l’uomo di Dio era riuscito a strap­parla dalle loro mani! Ora, di giorno lavorava nel tempio del Signore e teneva anche pubbliche esortazioni ai neo-convertiti; di notte confessava e dirigeva i suoi cari figli spirituali. Era ancora solo in quest’apostolico lavoro, ma da buon Pastore vegliava assiduamente sul gregge del Signore e avrebbe meritato dav­vero la visione degli Angeli, che annunziavano la nascita del Redentore; invece gli si tiravano colpi di fucile alle finestre della chiesa, la sua vita era messa a prezzo di denaro e gli venivano tese insidie di ogni maniera! Egli mai si sgomentò, anzi, con intrepido coraggio, sperò sempre contro ogni speranza umana, e il Signore non mancò di essergli propizio!