Dio mio! Quanti santi affetti fa germogliare nei nostri cuori la nascita di Gesù Bambino! Affetti specialmente di santo disprezzo dei beni, delle pompe e dei sollazzi del mondo. Non trovo nessun Mistero che unisca così soavemente la tenerezza con l’austerità, l’amore col rigore, la dolcezza con l’asprezza. Mai si vide più povero e felice parto, né mai più povera e contenta Madre. Chi ha concepito il Figlio di Dio, non deve certamente curarsi di mendicare consolazioni dal mondo!
San Francesco di Sales, Lett. spirit.
Il 22 Dicembre 1593 il Canonico Nouvelet, uomo dottissimo e molto intelligente, presentò a S. Francesco di Sales parecchie poesie in sua lode, sul soggetto della prima Messa celebrata nella Cattedrale, e della seconda detta quella mattina all’altare di Nostra Signora delle Grazie, ad Annecy. Tra le varie composizioni si trovava questo anagramma: Sole senza maschera; allusione alle parole di Monsignor de Granier, che diceva il suo figlio Francesco di Sales un sole levante sulla Chiesa di Ginevra. Il santo giovane ricevette l’arringa e le poesie dell’amico con religiosa modestia; ma, vedendo il paragone del sole nel suo anagramma, gli disse: “Il vostro anagramma è giusto per metà, Dio mi fa veramente la grazia di essere senza maschera e di amare solo la semplicità cristiana e la buona fede evangelica; ma la parola sole mi dispiace molto, perché il paragone di questo bell’astro dev’essere unicamente riservato per il Sole di giustizia, Gesù Cristo, e per la Vergine Madre, eletta come il sole…” Subito prendendo la penna compose egli stesso il suo anagramma, in questa maniera
Francesco di Sales : fede senza tramonto,
e disse: “Penso che il mio buon Angelo abbia composto questo anagramma ; e mi otterrà la grazia di non veder mai tramonto né scapito nella mia fede. Spero anzi che Nostro Signore aumenterà nell’anima mia questo prezioso tesoro, dovuto alla sua santa grazia e che deve impiegarsi solamente per sua maggior gloria”.