Ecco l’amabilissimo Gesù che sta per nascere nella nostra commemorazione delle prossime feste; e poiché nasce per visitarci da parte dell’Eterno Padre, e i pastori e i Re verranno reciprocamente a visitarlo nella sua culla, visitatelo voi pure in questa novena, carez­zatelo, alloggiatelo nel vostro cuore, adoratelo frequen­temente, imitate la sua umiltà, la sua povertà, la sua obbedienza e mansuetudine: pigliate una delle sue care lacrimuccie e mettetela sul vostro cuore, affinché il vostro cuore non senta più altra tristezza che quella che ral­legra questo Bambino.

San Francesco di Sales, Lettere spirit.

 

Il 16 Dicembre 1602 San Francesco di Sales cominciò a sistemare la sua casa vescovile secondo le regole che si era prescritte nella solitudine precedente la sua consacrazione. Ecco come ne parla in una lettera a Monsignor Andrea Frémiot, Arci­vescovo di Bourges, che gli aveva domandato di comunicargliele: “Per ubbidirvi, Monsignore, vi mando questo povero scritto, la maggior parte del quale vi sarà inutile. Non sarebbe certamente desiderabile che le nostre case vescovili fossero regolate così; sappiamo quel che ne dice S. Paolo, ma l’esperienza mi ha insegnato che bisogna adattarsi alle circostanze del tempo, dei luogo, delle occasioni e delle nostre occupazioni. Quanto a me, vi confesso che non mi faccio scrupolo d’infrangere il mio rego­lamento, quando sono occupato in servizio delle mie pecorelle; allora bisogna che la nostra carità sia più forte delle nostre inclinazioni, per quanto buone ce le faccia comparire l’amore di noi stessi. Nel comporre lo scritto che vi mando non ebbi disegno di costringermi, ma solo di propormi una regola di condotta, senza obbligarmi a nessuno scrupolo di coscienza; poiché Iddio mi fa la grazia di amare la santa libertà di spirito tanto e più di quanto odio la dissolutezza e il libertinaggio. Insomma, Mon­signore, in ogni circostanza dobbiamo ripetere col gran Vescovo d’Ippona: Amor meus, pondus meus”.