Conviene attristarsi per i peccati commessi ed attristarsi con pentimento sincero, ma quieto, costante, tranquillo, non turbolento, inquieto e privo di coraggio. Riconoscete che il poco profitto nella virtù è dipeso dalle vostre colpe? Umiliatevi davanti a Dio, implorate la sua Misericordia, domandategli perdono e confessate il vostro fallo; fatto questo, restate in pace, e dopo aver detestato il peccato abbracciate amorosamente l’abbiezione che ve ne deriva per il ritardo del vostro avanzamento nel bene.
San Francesco di Sales, Teot., Parte 2, Lib. 3, Cap. 3.
San Francesco di Sales aveva molta divozione al grande S. Niccolò ed ordinariamente predicava nel giorno della sua festa: nel 1616 lo fece con molto fervore e straordinario successo, prendendo per testo queste parole della Scrittura: Il povero non sarà dimenticato e la pazienza dei poveri non perirà: il Signore assegna loro un legislatore; Dio ha esaudito il desiderio degli umili; ha visto la preparazione dei loro cuori ed ha benedetto il giusto. Applicò tanto bene questi passi alla vita di S. Nicolò, che il numeroso uditorio promise nuova divozione al grande Vescovo, così meravigliosamente predicato da un altro santo Vescovo, il quale, a sua volta, ingenuamente raccontò come, nel suo primo viaggio in Italia, era stato miracolosamente salvato sul mare, nel momento in cui la nave trovavasi in evidente pericolo di sommergere, dopo invocato il glorioso Taumaturgo, e due altre volte ne era stato prodigiosamente assistito sul Rodano e sul lago di Ginevra.