Mi pare che sia un gran rossore per gli uomini arrivare a morire, senz’aver mai pensato alla morte; ma questo rossore sarà doppio per quelli ai quali Dio accordò lunga vita. I guerrieri che si armano prima che arrivi la battaglia riescono sempre meglio di quelli che, nel conflitto, corrono a cercare le armi. Conviene lasciare il mondo poco per volta, ritirando piano piano i propri affetti dalle creature. Gli alberi sradicati dal vento, perché hanno lasciato le radici sotto terra, non sono atti ad esser trapiantati altrove: così noi miserabili, che da questa povera terra dobbiamo esser trapiantati in quella dei viventi, dobbiamo a poco a poco, l’uno dopo l’altro, staccare i nostri affetti dal mondo.
S. Francesco di Sales, Lett. Spirit.
Il 3 ottobre 1598 S. Francesco di Sales chiuse il secondo turno delle Quarantore a Tonon con un magnifico discorso sulle parole del Signore: Fate questo in memoria di me. Il Cardinal Legato era presente e dichiarò di riscontrare un dono particolare di Dio in Francesco di Sales, poiché mai aveva sentito esporre quel testo con più sodezza, chiarezza e pietà. Fu anche molto stupito del gran numero di convertiti che trovò in quella provincia, e più ancora quando seppe che lo zelo aveva spinto il santo Prevosto a predicare più di dieci volte in quei tre giorni, sebbene vi fossero molti altri predicatori assegnati per le principali ore di stazione; ma egli non aveva cuore di lasciar tornare indietro le processioni, che si succedevano senza tregua da ogni parte per onorare la Santa Eucaristia, senza spezzar loro il pane della divina parola. Si esponeva alla mercé di Dio, improvvisando pure, quando non aveva potuto avere per preparazione che la sua fede e la sua confidenza in Dio. Finalmente il Cardinale assicurò di portare quel Santo Apostolo nel suo cuore e nella sua stima, più di qualunque altra cosa da lui veduta e incontrata durante la Legazione.