In presenza della nostra Regina innalzata ed assunta al Cielo, vuotiamo il nostro cuore, onde a lei piaccia riempirlo sovrabbondantemente della rugiada di Hermon, che distilla dalla sua santa pienezza di grazie. Quanto è sublime la perfezione di questa Colomba, in paragone della quale noi siamo corvi! Ah! come ho desiderato che, nel diluvio delle nostre miserie, essa trovasse il ramoscello d’ulivo del santo amore, nella purità, nella dolcezza e nella orazione, per portarlo in segno di pace al suo caro colombo Gesù! Viva Gesù, viva Maria!
S. Francesco di Sales, Lett. spirit.
La festa dell’Assunta era veramente la festa del cuore per S. Francesco di Sales! Nel 1602 ne diede una prova insigne col magnifico sermone che tenne a S. Giovanni in Grêve (Parigi) sulle parole: Chi è costei che ascende dal deserto? Il suo dire dolce e forte insieme penetrò tutti i cuori di devozione verso la Santa Madre di Dio. Allude il Santo a questo sermone nella prefazione del suo Teotimo, ove ingenuamente dice aver estratto da esso i capitoli 13° e 14° del settimo libro di quel Trattato, che danno una vera ed amorosa intelligenza della morte e della gloria della Madonna. Il Signor Loysel, Curato di S. Giovanni, avendo trovato l’autografo di questo sermone, lo collocò in una cornice d’argento dorato, munita di cristallo e dell’autentica dell’Arcivescovo di Parigi, onde fosse conservato come insigne reliquia nella stessa chiesa dove il sermone era stato pronunziato. Ordinariamente il Santo predicava in questa festa, gloriandosi di esser nato durante l’ottava. A proposito di questo, scrisse una volta alla Santa di Chantal: “Vi confesso, mia cara figlia, che il mio cuore è sempre ardito quando si tratta d’intraprendere qualche cosa di grande per la gloria di Dio e il servizio delle anime, sotto la protezione della gloriosa e trionfante Regina del Cielo.”