Le ragioni della Volontà di Dio non possono esser penetrate dal nostro intelletto, fino a quando non vedremo faccia a faccia Colui, che da un capo all’altro del mondo fortemente e soavemente dispone ogni cosa, facendo quello che fa con numero peso e misura. L’Artefice divino non ci manifesta adesso la sua arte, onde con maggior riverenza l’ammiriamo, ma giunti in Cielo, resteremo rapiti dalla dolcezza della sua Sapienza. Allora, nell’abbondanza del suo amore, ci scoprirà le ragioni e i motivi di tutto quello che è avvenuto in questo mondo, per profitto delle anime nostre.
San Francesco di Sales,Teot. P. I, Lib. 1, Cap. 8.
Il 12 agosto 1603 S. Francesco di Sales partì da Belley col Duca di Bellegarde e si recò a Gex, per intimare l’esecuzione delle patenti del Re e di una sentenza del Parlamento di Digione, circa il ristabilimento delle parrocchie e delle altre chiese nei distretti di Gex, Ternier e Gaillard, dipendenti dalla Corona di Francia. Le contraddizioni sopportate dal nostro Santo per la propagazione della fede sono descritte nei volumi della sua vita, ma non si potranno interamente sapere che nella beata eternità.
La festa di Santa Chiara era di particolarissima devozione per il santo Prelato: sebbene le Clarisse d’Annecy dipendessero dai Padri Conventuali e non dal Vescovo, Egli non lasciava di andare a predicare nella loro Chiesa, non solo per la festa della Santa Madre e Patrona, ma moltissime altre volte nell’anno, dicendo: “Non tengo affatto alla mia autorità, voglio solo la dilezione e l’unione dei cuori; e Dio mi fa la grazia di trovarmi bene con tutti quelli che vogliono amare e servire la sua Divina Bontà.” Elargiva il buon Prelato molte elemosine al monastero di Santa Chiara e procurava anche di conferire gli Ordini Sacri in quella Chiesa, per lasciare alle religiose il beneficio della cera offerta in quelle occasioni.