Se volete la prova che amate Dio come con­viene amarlo, considerate se, insieme con Lui, amate altra cosa con forte amore; perché quando si amano più cose insieme con grande amore, l’amore che portiamo a Dio è molto imperfetto; finché siamo in questa valle di lacrime la nostra capacità di amare è molto meschina; non dobbiamo dunque dissi­pare il nostro amore col dividerlo in diversi oggetti, ma tenerlo raccolto per impiegarlo tutto in amare un og­getto tanto amabile: la somma Bontà di Dio.

S. Francesco di Sales, Serm. famil.

Il 10 ottobre 1618, indomani dello stabilimento della clausura perpetua nel monastero della Visitazione d’Annecy, secondo la Bolla di Paolo V, San Francesco di Sales tornò al monastero e diede formale obbedienza alla degna Madre fondatrice, S. Gio­vanna Francesca Frémyot, perché partisse d’Annecy e si portasse a Bourges in Berry, a fondarvi il 5° Monastero dell’Ordine. In quest’occasione il Santo tenne un ammirabile discorso alle sue care figlie sulla differenza delle due azioni da lui compite in quel monastero: “Ieri – disse – io venni a chiudere le vostre porte, e oggi vengo ad aprirle; ieri vi ordinai la clausura e oggi, per obbedienza, vi comando di viaggiare.” Spiegò e mira­bilmente fece comprendere quanto la Chiesa sia caritatevole, giusta e saggia in tutto che fa e comanda; e quanto im­porti, in queste occasioni tanto diverse, la seria pratica dell’umiltà e dell’obbedienza. Se in certi casi la Chiesa ordina l’osservanza della clausura e in altri impone di viaggiare, tutta la perfezione dei suoi figli consiste solo nel fare semplicemente ogni cosa a tempo e luogo, secondo le disposizioni ricevute, che sono quelle della Divina Provvidenza.  Detto questo, bene­disse la Santa di Chantal e le sue compagne di fondazione, che si disposero a partire; rimanendo le altre a perfezionarsi nella clausura, fino a che piacesse alla Divina Bontà di disporre di loro diversamente.