Le Tre Ave Maria
Una chiave per andare in Paradiso.
Presentazione
Le Tre Ave Maria è un gran mezzo per ottenere la salvezza eterna.
E’ una pratica che merita di essere conosciuta, adottata e diffusa da tutti.
Illudersi di non dover mai lasciare questo mondo, o che quel giorno sia così lontano, come mai dovesse giungere, è puerile. Camminiamo tutti verso l’eternità. E’ ogni cammino ha un termine. Non si deve allontanare il pensiero della morte come gravoso e pauroso. Meglio pensarci in tempo. Meglio provvedere affinché quel giorno sia sereno, possibilmente , come il primo giorno della vita vera, l’inizio sospirato della felicità piena.
Secondo la promessa fatta da Maria a santa Matilde di Hackeborn: “Farò sicuramente quello che tu mi domandi, figlia mia, però ti chiedo che ogni giorno tu mi reciti Tre Ave Maria”.
Le Tre Ave Maria costituiscono la pratica adatta alle persone del nostro tempo, presi dalla frenesia della vita moderna e che non riserva un po’ di tempo alla sua anima e al rapporto con Dio. Chi troverà troppo lungo quel mezzo minuto che si impiega recita? Essa è facilissima e accessibile a tutti. Nella sua brevità richiama l’attenzione sul mistero della Santissima Trinità.
Se qualcuno obbiettasse che una pratica così breve e facile non può ottenere grazie così numerose e straordinarie, non gli resta che prendersela con Dio medesimo, che ha accordato un tale potere alla Vergine, la quale lo ha arricchito delle sue promesse. Non è forse abitudine di Dio quello di operare le più grandi meraviglie con dei mezzi che sembrano semplici? Dio è assoluto padrone dei suoi doni e la Vergine, col suo amore di madre tenerissima, risponde con generosità enorme.
Approvata dalla Chiesa, furono molti i santi devoti a questa pratica, da Sant’Alfonso Maria de Liguori a il santo Curato d’Ars, da Santa Gemma Galgani a san Giovanni Bosco.
Le Tre Ave Maria è uno di quei mezzi che provano come la Vergine Maria voglia salvare e portare a Dio anche le anime più ostinate, lontane da Dio, sorde ai richiami della grazia.
Le Tre Ave Maria continua anche oggi a portare frutti di conversione e di salvezza a chiunque le reciti con fiducia e costanza.
Storia
Santa Matilde di Hackeborn
Santa Matilde di Hackeborn, monaca benedettina, vissuta nel secolo tredicesimo, fu la confidente di una grande promessa della Madonna. Verso la fine della vita, la Santa, pensando con timore al grande momento in cui l’anima abbandona il corpo per entrare nell’eternità, pregò la Madre di Dio che si degnasse di assisterla in quel solenne istante. La Madonna, che già tante volte si era manifestata alla sua fedele serva, esaudì la supplica, dicendole: “Sì, farò sicuramente quello che tu mi domandi, figlia mia, però ti chiedo che ogni giorno tu mi reciti tre Ave Maria.
La prima Ave sia per onorare Dio Padre che, per magnificenza della sua onnipotenza, esaltò con tanto onore l’anima mia, così che io sono, dopo lui, onnipotente in cielo e in terra…
La seconda sia per onorare il Figlio di Dio che, nella grandezza della sua inscrutabile sapienza, mi adornò e riempì di tali doni di scienza e intelletto che io godo di una visione della Beatissima Trinità maggiore di quella di tutti i Santi e mi ha circonfuso di tanto splendore che io illumino, come sole raggiante, tutto il cielo…
La terza sia per onorare lo Spirito Santo che ha infuso in me la pienezza della soavità del suo amore, e mi fece così buona e benigna che, dopo Dio, io sono la più dolce e mite…”.
Ed ecco le promesse legate dalla Vergine alle Tre Ave Maria: “Nell’ora della morte io ti sarò presente, confortandoti e allontanando da te ogni forza diabolica. Ti infonderò lume di fede e cognizione, affinché la tua fede non sia tentata per ignoranza o errore. Ti assisterò nell’ora del tuo trapasso, infondendo nell’anima tua la soavità del divino amore, affinché tanto prevalga in te, ogni pena e amarezza di morte si tramuti, per l’amore, in cosa soavissima”.
Non fu quindi per volontà o opera umana che nacque questa pratica, ma per espressa rivelazione della Madonna.
La Madonna non manca mai di mantenere la sua parola, ai devoti della triplice Salutazione Angelica.
Ella fa sentire la sua materna presenza, nel momento in cui la loro anima sta per presentarsi al Giudice Divino.
La Pratica
La Pratica delle Tre Ave Maria è molto semplice. E’ sufficiente recitare ogni giorno (preferibile farlo sia al mattino che alla sera) tre Ave Maria, precedute ed intervallate da queste intenzioni:
Maria, Madre di Gesù e Madre mia, difendimi dal maligno in vita e nell’ora della morte.
Per il potere che ti ha concesso l’eterno Padre. Ave Maria…
Per la sapienza che ti ha concesso il divin Figlio. Ave Maria…
Per l’amore che ti ha concesso lo Spirito Santo. Ave Maria…
Dopo ogni Ave Maria si può aggiungere la seguente giaculatoria:
Per la tua pura e Immacolata Concezione, o Maria, fa puro il corpo e salva l’anima mia.
Le cifre
Circa un secolo fa, la pratica delle Tre Ave Maria ottenne una diffusione così rapido da dimostrare la volontà di Dio.
Uno dei più grandi diffusori fu uno zelante cappuccino, padre Giovanni Battista di Blois. Convinto fermamente di fare un’opera gradita a Maria e a Dio, diffuse in ogni maniera la Pratica, senza mai scoraggiarsi davanti alle opposizioni e difficoltà. Nel 1900, al congresso Mariano di Lione, parlò della sua attività e quello che disse sembrò a tutti una rivelazione. Tre anni dopo, al congresso Mariano di Friburgo, presentò una relazione, affermando che ormai questa devozione stava diventando universale nella Chiesa. E nel 1906, al congresso di Einsiedeln, riferì l’incalcolabile bene che la sua esperienza e quella dei suoi confratelli avevano constatato. Arrivavano molte testimonianze di grazie e miracoli da ogni parte.
Si fondò una Pia Unione della Pratica delle Tre Ave Maria e una rivista intitolata “Il Propagatore delle Tre Ave Maria”, che non era sufficiente a pubblicare le molte testimonianze, per mancanza di spazio.
In poco tempo la devozione si diffuse in molti paesi. Si contano a milioni i fogli di propaganda che hanno diffuso dovunque la conoscenza. Anche in molte terre di missione si è diffusa con grande facilità, portando molti frutti.
Cosa dice la Chiesa
La Chiesa ben presto, vedendo la grande diffusione e i benefici operati da tale Pratica, diede favorevolmente la sua approvazione, accordando numerosi favori spirituali.
Il lavoro svolto dallo zelante padre Giovanni Battista di Blois ebbe la benedizione di papa Leone XIII, che concesse numerose indulgenze e prescrisse che le Tre Ave Maria venissero recitate alla fine della celebrazione della Santa Messa bassa. Questa tradizione continua ad essere in uso nella celebrazione della santa Messa nella forma extraordinaria. Benedetto XV dichiarò “Primaria”, mediante lettera apostolica, “la pia opera della propagazione delle Tre Ave Maria” e la arricchì di molti privileggi e indulgenze. In seguito anche molti cardinali e vescovi incoraggiarono e diffusero questa devozione, considerandola un mezzo molto importante per riportare le anime al bene.
Tutti possono contribuire, per amore della anime e della Vergine, alla diffusione delle Tre Ave Maria, in qualsiasi ambiente, nella famiglia, con gli amici, la scuola, i luoghi di lavoro, gli ospedali.
Santi devoti alla Pratica
San Antonio da Padova
Sant’Antonio di Padova (1195-1231), prima della rivelazione fatta a santa Matilde, conosceva e recitava le Tre Ave Maria allo scopo di onorare la triplice verginità: della mente, del cuore, del corpo. Nella prima metà del secolo diciottesimo, il francescano san Leonardo da Porto Maurizio percorse l’Italia suscitando dovunque un meraviglioso risveglio di fede e operando innumerevoli prodigi di conversioni e miracoli. Qual era il segreto dei suoi successi apostolici? La devozione a Maria, che praticò in modo straordinario e che predicò nelle sue missioni. Fu apostolo delle Tre Ave Maria. San Leonardo fu uno dei santi che contribuì maggiormente alla diffusione della pratica. La raccomandava ai cappellani militari, affinché la insegnassero ai soldati. Con la più viva convinzione, egli affermava: “Carissimi, abbracciate tutti una così bella e soda devozione e praticatela fino alla morte. Anzi, prego i confessori di imporvela come penitenza fino alla nuova Confessione, e sappiano che caveranno più frutto da questa devozione sola che da tutte le altre penitenze, che mai vi potessero insinuare”.
Sant’Alfonso de Liguori
Sant’Alfonso Maria de Liguori, vissuto nello stesso secolo, fu del medesimo parere sulla necessità e l’efficacia dell’apostolato mariano.
Come predicatore, confessore, scrittore, non cessò di raccomandare la pratica delle Tre Ave Maria. Voleva che tutti l’adottassero e vi fossero fedeli: preti e religiosi, peccatori e anime buone, bambini, adulti e vecchi. Era una delle cose che più raccomandò nelle sue missioni. Nelle sue opere ne scrisse in più di venti occasioni.
A suo parere, richiamandosi anche al pensiero di altri autori, molti si sono salvati unicamente per la fedeltà alle Tre Ave.
San Giovanni Battista de Rossi
San Giovanni Battista de Rossi con questa pratica operò innumerevoli conversioni. Quando al suo confessionale si presentavano anime ostinate nel male, irretite da difficoltà che parevano inestricabili per potersi veramente e stabilmente correggere, non trovava migliore rimedio che la devozione alla Vergine, specialmente attraverso le Tre Ave Maria, pregate devotamente mattino e sera. Una persona religiosa, travagliata da undici anni da forti tentazioni dei sensi e caduta più volte in colpa, si trovava in uno stato continuo di agitazione, perché non le sembrava possibile liberarsi dalla sua miseria. Decise d’andarsi a confessare dal canonico De Rossi. Il Santo l’ascoltò con molta carità e, dopo la Confessione, non le disse che queste parole: “Io le dico, da parte di Dio, di opporre resistenza a questa tentazione, altrimenti non passerà impunita dalla sua giusta mano. Per questo la esorto a recitare ogni sera Tre Ave Maria alla purità di Maria Santissima, e l’assicuro che ne sarà liberata. Io stesso fin d’adesso pregherò per lei; badi però bene di non trasgredire, come ha fatto nel passato…”. Da quel giorno, quella persona, non solo non ricadde più, ma nemmeno ebbe le tentazioni di prima e visse sempre in grande quiete di spirito. Il Santo sperimentò l’efficacia delle Tre Ave Maria anche su se stesso. Dovendo spesso fare, nella stessa giornata, cinque o sei omelie senza preparazione, si accontentava di raccogliersi un momento a invocare lo Spirito Santo e a pregare le sue solite Tre Ave Maria. Quelle omelie gli riuscivano così bene che sembrava le avesse preparate a lungo e con accuratezza.
Altri devoti e ferventi propagatori delle Tre Ave furono il santo Curato d’Ars, san Gabriele dell’Addolorata, san Pietro Giuliano Eymard, sant’Antonio Maria Claret, san Giovanni Bosco, santa Gemma Galgani, san Clemente Hofbauer, san Gerardo Maiella, san Pio da Pietrelcina.
Questa devozione è punto di regola per tutti i Figli di sant’Alfonso.
Santa Gemma Galgani
Un sovrappiù?
C’è bisogno di questa devozione, visto che ce ne sono già altre in onore della Vergine?
E poi l’angelus, in cui si recitano pure tre Ave Maria, e il Santo Rosario, non rendono inutile queste Tre Ave?
La risposta è “No”. Non si tratta di un inutile sovrappiù.
L’Angelus serve ad onorare il mistero dell’Incarnazione. Il Rosario, invece, è una preghiera universale, senza avere lo scopo d’ottenere grazie particolari e abbraccia i misteri della vita del Salvatore e di Maria.
Le Tre Ave Maria ha una fisionomia tutta sua. Pensiamo al fatto che è stata la Vergine stessa a rivelarla; il suo intento era di onorare la Potenza del Padre, la Sapienza del Figlio e l’Amore dello Spirito Santo per i doni concessi alla Madre di Dio.
La promessa speciale, per tutti coloro che persevereranno in tale Pratica, è l’assistenza della Vergine nel momento estremo della vita, con la concessione di quelle grazie che saranno necessarie per meritare la salvezza eterna.
Testimonianze
La grazia della conversione è la prima e più importante che la Madonna concede. Ricordare tutte le conversioni avute dalla pratica delle Tre Ave Maria sarebbe impossibile. Il grande numero di riavvicinati a Dio dovuti a questa Pratica, rimarrà celato nei segreti dei cuori. Conversioni di cristiani indifferenti, di viziosi, di sacrileghi, di moribondi ostinati nel male, di eretici, di pagani.
Scriveva una suora di Nimes (in Francia) a suo fratello sacerdote: “Una giovane italiana delle nostre allieve, di 17 o 18 anni, s’era legata a me con un affetto vero, serio. Mi confidava tutto, tutto… Lei, dal carattere così riservato… Entrata nel pensionato, non sognava altro che nutrire la sua intelligenza acuta e il suo spirito brillante con uno studio profondo della nostra bella lingua e ricca letteratura. Il resto, la pietà, faceva poca o nessuna impressione sulla sua anima… In breve, io mi trovai felice d’aver ottenuto, dopo aver molto pregato, che ella recitasse con devozione tra Ave ogni giorno. Di preghiere del mattino e della sera non ne volle mai sapere. Notai che, dopo le vacanze di Pasqua, era diventata più taciturna ancora: né la superiora, né le allieve riuscivano ad avvicinarla. Ciò che ella mi confidò allora resterà per sempre seppellito nel più profondo segreto; quello che posso dire, a gloria della Santissima Vergine, è soltanto che, senza l’aiuto delle tre Ave, quest’anima così prossima alla rovina vi sarebbe caduta infallibilmente. ‘Stavo per cedere’, mi disse, ‘ma pensai a lei, dissi le tre Ave Maria… quanto mi è costato!’ Restò un anno nel pensionato. Poco. Temevo per lei, pregavo per lei, la sapevo così esposta ai rischi… Di tanto in tanto, per iscritto, le ricordavo la sua promessa, e lei mi ricordava la mia, perché avevamo deciso, prima della sua partenza che anche io avrei detto, a sua intenzione, ogni giorno, le Tre ave, e non ho mai dimenticato di farlo. Ma ben presto ci fu tra di noi un lungo silenzio, con mio grande dispiacere… Passò più di un anno; la giovane non si faceva viva. Un giorno, finalmente, ricevetti una lettera da Torino. Era la mia cara ragazza, che mi scriveva: ‘Come ha sofferto il mio cuore per non poterle confidare la sua tristezza. Avevo perduto il suo indirizzo… L’ho ritrovato. Cara madre, quali sofferenze, quali pericoli. Più volte credetti di cadere nella disperazione. Così non fu. Ma io pregai, pregai Maria, perché mi ricordai delle sue parole: che ella è la speranza dei disperati… Ora tutto è a posto. Un buon partito si è presentato. Non si può trovare di meglio, mi sembra. Ma io non voglio lasciarmi abbagliare. Preghi per me, cara Madre, affinché la Santissima Vergine metta lei tutto a posto. Ho tanta fiducia in lei adesso… E’ proprio vero quello che mi diceva, che non la si invoca mai invano. Qualche mese più tardi, una lettera d’invito mi annunciava che la mia prediletta stava per ricevere la benedizione nuziale. Io respirai profondamente e cantai il mio Magnificat. Non ebbi più nessuna notizia da quel momento. Tutto sarà andato bene; d’altronde io sono tranquilla: ella ama la Santa Vergine”.
La prova dei fatti attesta che le Tre Ave Maria sono di grande efficacia per ottenere ogni sorta di grazia, sia spirituale che temporale. Fra quelli temporali si registrano innumerevoli e a volte miracolose guarigioni.
Suor Maria Benedetta (morta in concetto di santità nel 1913), all’età di 11 anni era stata guarita dalle Tre Ave Maria. Il miracolo è così narrato dal suo storico, il canonico Grispini: “Da sette anni la piccola soffriva di una piaga fastidiosa alla gamba sinistra, quando piacque a Dio di liberarla, operando un vero prodigio. Un giorno che era a scuola, attorniata dalle sue compagne, vide entrare un pellegrino con barba lunga e andatura grave e maestosa. Si apprestò a lei e, carezzandole delicatamente il viso, le domandò: ‘Che cosa ti senti?’. ‘Sono molto sofferente’ rispose Penelope (suo nome di Battesimo), ‘perché da sette anni ho un tumore nella gamba che mi tormenta crudelmente’. ‘Abbi fiducia, bambina’, riprese il pellegrino sconosciuto, ‘la Vergine Santissima e Gesù suo Figlio ti guariranno’. E ordinò alle bambine presenti di mettersi in ginocchio per recitare insieme con devozione Tre Ave Maria. Egli fece poi un segno di croce sull’ammalata e scomparve. Penelope, sentendo in tutto il suo corpo un vigore insolito, si alzò. Miracolo! Ella era perfettamente guarita. La sua fronte, sulla quale poco prima erano impressi i segni di una lunga sofferenza, splendeva del vivo splendore della vita, come rosa il cui calice si apre alla luce dopo la tempesta”.
Molte sono le testimonianze che attestano l’efficacia delle Tre Ave Maria per vivere in quella castità alla quale ogni cristiano è obbligato, ciascuno secondo il suo stato, e più ancora per conservare la verginità.
Ecco un caso in cui la pia Pratica è stata il principale mezzo usato per preservare il giglio della purezza. Lasciamo la parola alla stessa interessata: “Sono passati forse venticinque anni da quando pratico questa pia Pratica delle Tre Ave Maria: mi è stata suggerita da un padre cappuccino, con l’intento di domandare alla Santa Vergine la grazia per conservare per lei la mia verginità per tutta la vita… Ebbene, malgrado le domande di matrimonio che mi sono state fatte, malgrado i desideri della mia famiglia, che sarebbe stata felice se avessi dato il mio consenso a un buon partito, forte della protezione di Maria che io invoco ogni giorno con le Tre Ave Maria, io ho sempre rifiutato… E ora, contenta del mio bene, ho dato tutto a questa buona Madre: il mio corpo, la mia anima, il mio cuore, la mia vita, con tutto il bene che potrò fare e quello che altri fanno e faranno per me durante la vita e dopo la mia morte. Essendo ella la via che conduce a Gesù, io mi sono impegnata, con una promessa tutta speciale, a lavorare tutta la mia vita per propagare la devozione al Sacro Cuore di Gesù”. Questa donna, avendo domandato e ricevuto una numerosa spedizione di opuscoli e di fogli delle Tre Ave Maria, scrisse ancora: “Oh, con quale felicità io mi faccio propagatrice delle Tre Ave Maria. Come una semente preziosa spargerò questi foglietti a tutti i venti, al povero che soffre, al cuore che sospira, all’afflitto che piange. In una parola, ad ogni anima in cerca di felicità io indicherò questa pia Pratica come un segno di speranza e di salute… Il mio desiderio è di lavorare tutta la mia vita a propagare la devozione al Sacro Cuore di Gesù, è la pratica delle Tre Ave Maria che ne prepara la via, perché Maria è l’aurora che ci annuncia e ci dà il divino sole: io ne ho fatto la felice esperienza: si comincia con Maria e si finisce con Gesù”.
Secondo la promessa della Vergine, le Tre Ave sono un mezzo sicuro per ottenere una buona morte.
Racconta una suora: “Il 13 febbraio 1919, una delle mie cugine, di 17 anni, fu vittima della spaventosa febbre che fece strage nella nostra contrada. Io le feci conoscere e amare la pratica delle Tre ave Maria, che ella recitava spesso. Dopo aver ricevuto gli ultimi sacramenti, ella non ebbe che un pensiero: il Cielo. Un’ora prima della morte disse a sua madre: ‘Avrei piacere di dire le Tre Ave Maria, ma non posso; vuoi dirle tu?’. Sua madre, desolata, ma rassegnata, s’arrese al desiderio della figlia che, profondamente raccolta, si unì con lo spirito alla sua preghiera. Alla terza Ave la fanciulla disse: ‘E’ necessario che io dica la terza Ave’. Appena l’ebbe incominciata, disse a sua madre: ‘Mamma, tu non vedi la Santa Vergine?’ Alla risposta negativa, ella continuò: ‘La Madonna è qui con noi’. Continuò poi l’Ave Maria e, qualche istante più tardi, sorridendo, rese l’anima a Dio. Maria, la cui misericordia è senza confini, come la potenza, era rimasta al suo capezzale per riceverla e introdurla in quel cielo che aveva tanto desiderato. Questa grazia è stata per me una risposta di Maria: tutte le sere, oltre le tre Ave che recito come facente parte della confraternita, ne recito altre tre per chiedere alla Santa Vergine di morire recitando le Tre Ave. Le domando anche che tutte le anime alle quali avrò insegnato questa devozione e per le quali avrò recitato questa preghiera siano salve. Un giorno mi sono chiesta se la mia preghiera fosse temeraria. Questo fatto è tato per me una rivelazione e la risposta di Maria”.
La Vergine Santa concede agli innocenti il dono di perseverare e progredire nella virtù, ai convertiti dà la grazia di non ricadere, di essere forti di fronte alle tentazioni e alle occasioni di peccato.
Una ragazza non voleva prender parte alla missione del luogo. Da tre anni aveva una relazione illecita con un giovane. “Impossibile troncare”, diceva. “Il ragazzo fra tre mesi deve lasciare il paese; allora mi confesserò. Ora non ne sento il coraggio”. Il missionario le disse: “Volete recitare Tre Ave, mattina e sera, in onore di nostra Signora del Perpetuo Soccorso per ottenere questo coraggio?”. La giovane accondiscese e, quattro giorni dopo, ritornò dal missionario completamente cambiata, convertita.
Un’altra giovane, da quindici mesi, aveva delle relazioni ancora più sbagliate e non voleva interromperle. Un tempo era molto devota, si confessava ogni settimana e riceveva la Comunione più volte. Ora, da sei mesi non si confessava e non voleva prender parte alla missione. Le belle omelie l’avevano lasciata indifferente. Il confessore le consigliò le Tre Ave Maria, da recitare mattino e sera. Qualche giorno dopo ritornò al confessionale completamente cambiata, piangendo i suoi peccati. Il missionario redentorista, che riferì queste due conversioni, così scrive: “Potrei raccontare di questi fatti sino all’infinito. Ho notato soprattutto che queste Tre Ave Maria hanno una capacità speciale contro i peccati contro la virtù della purezza. Io raccomando questa preghiera come rimedio speciale contro il vizio, e quelli che si impegnano a recitarla mattino e sera, li considero come predestinati.
Le Tre Ave Maria recitate a onore della purezza di Maria hanno una forza speciale per ottenere questa grazia.
Un giovane scrive: “In seguito all’educazione che mi è stata data in una certa scuola primaria superiore, mi ero abituato da giovane a peccare mortalmente coi sensi tutti i giorni o quasi. Infine, decisi di liberarmi; ma dovetti attendere lungo tempo prima di ottenere tale liberazione… Molto più tardi, anche dopo essere ritornato alle pratiche religiose, restai ancora vittima della brutta abitudine presa in gioventù. Come conseguenza, ebbi un indebolimento generale assai pericoloso e un peggioramento delle facoltà. Tuttavia, volevo recuperare la libertà degli angeli. Una sera, dopo aver recitato per la prima volta con questa intenzione le Tre ave Maria e detto testualmente: ‘Mia buona Madre, preservatemi dal peccato mortale questa notte’, sentii subito qualcosa di misterioso che stava costruendo come un muro di ferro tra il demonio e me. Il mio stupore fu sincero e molto grande. Dopo allora, mi sentii portato a recitare sempre con questa intenzione le Tre Ave Maria mattino e sera, e grazie a questa pratica miracolosa, già da alcuni mesi non ho un solo peccato mortale da rimproverarmi. Benché abbia vent’anni e una natura ardente, conduco una vita assai casta, un po’ austera, con costumi molto puri…”
Raccomandazione
Se per grazia della Madonna, abbiamo capito il valore delle Tre Ave e ne vogliamo provare l’efficacia, badiamo ad evitare l’inconveniente tanto comune: desistere, dimenticare la nostra Pratica. Cominciare è facile. Occorre perseverare!
Se vogliamo riprometterci dalle Tre Ave le continue grazie e benedizioni di Maria e soprattutto la sua speciale assistenza nel punto estremo della nostra vita, bisogna che sia continua anche la pratica delle Tre Ave. Siamo fedeli tutti i giorni. Perseveriamo nonostante le dimenticanze involontarie. Perseveriamo, nonostante la noia o la diffidenza, lo scoraggiamento, le seduzioni del male, le cadute nel peccato. Perseveriamo nonostante le tentazioni del diavolo che si sforza di allontanare dalle Tre Ave Maria quelli che egli vuol far suoi. Perseverino quelle brave persone, madri, spose, sorelle, che hanno a cuore la conversione dei loro cari, figli, mariti, fratelli, che forse da anni vivono lontani da Dio, dei quali eterna.
Ricordino che la conversione, di solito, non è un fatto improvviso, ma un cammino lento e segreto. Come nessuno si corrompe in un attimo, così la conversione avviene un po’ per volta, e può essere che occorrono molti anni. Ma alla fine la Madonna, se pregata fedelmente con questa Pratica, trionferà e salverà.
A una persona favorita da Dio di doni speciali, la Santa Vergine fece questa rivelazione: “La devozione delle Tre Ave Maria mi è sempre stata cara; molte grazie sono state ottenute per queste preghiere. Non tralasciate di recitarle e farle recitare quanto potete. Ogni giorno avrete delle prove della loro efficacia. Non dubitate che, se le Tre Ave Maria fossero state recitate dappertutto da lungo tempo, la giustizia di mio Figlio sarebbe placata”.